Meno caro telefonare dall’estero
BRUXELLES. Sono solo pochi centesimi, ma una volta tanto sono soldi risparmiati e non aumenti di prezzi. Ieri a Bruxelles Commissione, Parlamento e Governi hanno raggiunto l'intesa sulla proposta di riduzione delle tariffe di roaming telefonico e per il traffico internet, che dal primo luglio prossimo renderanno più leggere, per il portafoglio. le vacanze all'estero, o i viaggi di lavoro. I costi andranno poi in diminuzione costante, di anno in anno fino al 2014.
Le chiamate effettuate all'estero passeranno dagli attuali 35 centesimi a minuto (Iva esclusa) a 29 centesimi dal primo luglio, poi a 24 dalla stessa data nel 2013 e a 19 dal 2014. Per le telefonate ricevute le stesse scadenze: dagli 11 centesimi al minuto di oggi a 8 da luglio, poi 7 nel 2013 e 5 nel 2014. Stesso trattamento per gli sms inviati (quelli ricevuti sono sempre gratis): dagli 11 centesimi di oggi, a 9 da luglio, poi 8 nel 2013 e 6 nel 2014. La grande novità è che è stato posto un tetto anche al mercato del traffico dati, che oggi vede enormi differenze tra un paese e l'altro, non avendo un tetto. Da luglio si pagheranno 70 centesimi per ogni megabyte, che diventeranno 45 nel 2013 e 20 nel 2014.
Dal 2014 poi il mercato sarà molto più aperto, anche se forse un poco più complicato. Ferme restando le tariffe massime, ogni operatore potrà proporre ad ogni possessore di telefonino le sue tariffe per il roaming, in concorrenza in tutta Europa. Questo vuol dire che ogni consumatore potrà sottoscrivere abbonamenti con operatori stranieri per i periodi di permanenza all'estero, mantenendo il proprio numero di telefono, e questo vale anche per il traffico dati.
«E' una soluzione strutturale a lungo termine – ha spiegato la commissaria all'Agenda digitale Neelie Kroes – che offre prezzi più bassi, più scelta e un approccio intelligente in particolare a chi naviga su internet». Secondo Angelika Nieber, la parlamentare del Ppe relatrice del provvedimento, «così sosteniamo la mobilità e lo sviluppo digitale, è un grande passo avanti cui dovranno seguire norme di apertura del mercato che possano aiutare anche i nuovi providers e non solo i tradizionali». Le aziende non possono lamentarsi, sostiene l'eurodeputata «queste tariffe garantiscono margini sufficienti», anche perché il provvedimento fissa dei tetti anche ai prezzi che le aziende praticano tra di loro.
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