Membro della Comunità ebraica di Trieste minacciato di morte durante la manifestazione pro Palestina
La persona è stata fermata da due ragazzi che impugnavano una bandiera della Palestina
«Ti ammazziamo, ti tagliamo la gola». Trieste, ore 16, corso Italia. Una persona della comunità ebraica, riconoscibile anche dalla kippah che porta in testa, sta camminando in direzione di piazza Goldoni, sul lato destro. Nei pressi del negozio di calzature “Pittarello”, grosso modo all’altezza dell’incrocio con via San Lazzaro, viene avvicinata da due giovani. Non sono accodati al corteo pro Palestina che in quei minuti si sta snodando in centro e che di lì a poco approderà in piazza Goldoni. Non in quel momento almeno: forse devono ancora raggiungere la manifestazione o forse se ne stanno andando via. Non è chiaro. Comunque impugnano le bandiere della Palestina.
I due si mettono a mezzo metro di distanza dall’uomo, un quarantenne, lo insultano e lo minacciano. Lui resta fermo in silenzio.
Un passante poco distante nota la scena, rendendosi conto della potenziale pericolosità della situazione, per quanto fin lì limitata alle parole, e chiama il 112 chiedendo aiuto. I due si accorgono che il testimone li sta osservando e che sta telefonando. A quel punto si dileguano. Anche la persona ebrea si allontana.
La Questura ha confermato la chiamata di emergenza partita dal passante di corso Italia. Stando a quanto si apprende, successivamente sia gli agenti della Polizia di Stato che della Polizia locale hanno raggiunto il testimone per raccogliere informazioni su quanto aveva visto e sentito. E, soprattutto, per ottenere una descrizione fisica dei due, così da rintracciarli per identificarli. Secondo quanto emerge dovevano avere circa vent’anni, o forse meno. Indossavano giubbotti scuri. «Non sembravano italiani», spiega chi ha assistito alla scena.
«Sapevo della manifestazione, ma non sapevo di quanto accaduto, sono sorpreso», spiega il presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio. «Ciò che apprendo è preoccupante, sono inorridito, ed è successo anche in un momento in cui si sta cercando di trovare un accordo per liberare gli ostaggi presi dai terroristi di Hamas. E ciò è ancora più grave – continua – perché è accaduto nel giorno del Shabbat che per noi è un giorno di pace e di riposo. È squallido e vergognoso, come vergognosa è questa ennesima manifestazione contro di noi. Qui si parla di astio nei confronti di Israele e del popolo ebraico, è un fatto intollerabile».
I promotori della manifestazione pro Palestina prendono le distanze dall’episodio: «Il fatto non c’entra nulla con il corteo e non sappiamo se queste due persone c’entravano con la manifestazione – puntualizza la presidente di Odv Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Trieste Lorella Bucci – comunque ci dissociamo in modo netto da qualsiasi atto violento». —
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