Mediocredito affida a Finint 357 milioni di sofferenze
TRIESTE. La cartolarizzazione delle sofferenze annunciata da Mediocredito Fvg per risanare il bilancio prende forma. Il cda ha affidato l’incarico di mettere sul mercato 357 milioni di “prestiti non performanti” alla società Fisg di Finanziaria Internazionale (Finint), gruppo con sede a Conegliano il cui presidente, Enrico Marchi, è anche il numero uno di Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
A inizio marzo Mediocredito Fvg ha reso noto il quarto bilancio consecutivo in perdita, un trend che accomuna il sistema bancario nazionale con “rossi” miliardari per Unicredit, Popolare di Vicenza, Montepaschi Siena, Carige e Banco Popolare. Mal comune che ha visto quel sistema cercare di liberarsi delle sofferenze. Un’azione di cessione/cartolarizzazione di crediti che pure Mediocredito ha avviato affidandosi a Fisg-Finint, gruppo scelto al termine di un «rigoroso processo competitivo, realizzato coinvolgendo una pluralità di operatori di elevato standing professionale nazionale e internazionale». Finint l’ha spuntata su sei concorrenti per due fondamentali parametri: il profilo professionale e di esperienza (Finanziaria Internazionale opera sul mercato della cartolarizzazione dal 1992, ha realizzato 105 operazioni pubbliche, più di tutti in Italia, per oltre 65 miliardi) e il corrispettivo richiesto, il più economico.
Non è stato nemmeno un ostacolo il fatto che il vicepresidente di Mediocredito Fvg Diego Frattarolo sia dirigente della finanziaria. L’affidamento, precisa la banca, è avvenuto nel rispetto della procedure in materia di conflitto di interessi. Premesso che la società o altre entità del gruppo non avranno in alcun modo parte nella sottoscrizione dei titoli quali investitori, Fisg, qualificata in questa veste come “arranger”, ha il compito di studiare e proporre a Mediocredito Fvg le soluzioni tecniche più idonee, di ricercare i possibili investitori interessati e di interfacciarsi con essi nell’interesse della banca. Le attività di strutturazione dell’operazione si dovrebbero concludere entro il prossimo giugno. Nessuna anticipazione possibile, invece, rispetto al prezzo a cui sarà realizzata l’uscita delle sofferenze dal bilancio, al momento non determinato. Rispetto al 15% riportato da Affaritaliani.it, Mediocredito Fvg parla anzi di «notizia destituita da ogni fondamento». L’istituto fa sapere di seguire in ogni caso con attenzione lo scenario italiano e di attendere la definizione dei criteri di intervento del nuovo Fondo Atlante che, sul fronte dell’acquisto dei crediti in sofferenza, si annuncia più remunerativo della media. Non è escluso che Fisg-Finint possa tenere in considerazione l’eventuale opportunità.
A giugno si faranno infine i conti. E si verificheranno i tempi di un possibile nuovo aumento di capitale. È invece certo sin d’ora che il 2016 non segnerà il pareggio di bilancio. «Nella mutata situazione di contesto - osserva Cristiana Compagno - è stato necessario accelerare il processo di risanamento». Se ciò condizionerà negativamente il risultato economico, «la straordinaria iniziativa in corso - aggiunge la presidente - consentirà però la definitiva messa in sicurezza di Mediocredito Fvg con il perfezionamento della partnership con il gruppo bancario Iccrea».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo