Medico eredita beni per oltre un milione di euro: indagato
Si trova a essere erede unico dei beni di un’anziana che ha seguito sia come medico sia come amico. Questo fatto sta causando non pochi guai a uno pneumologo consulente della Pineta del Carso, il dottor Giuseppe Gordini. È indagato per circonvenzione di incapace. Il sospetto del pm Antonio Miggiani è che la donna sia stata in qualche modo convinta a lasciare tutti i suoi beni al professionista. Si tratta di un appartamento a Sistiana e di un conto corrente da oltre un milione di euro.
La donna si chiamava Luciana Stocca. Aveva 85 anni e viveva a Duino. La sua salute era molto precaria, come ha riferito una nipote che si è rivolta agli investigatori del commissariato di Duino. La parente lo ha fatto dopo aver casualmente saputo che la zia era morta una settimana prima all’ospedale di Cattinara per una serie di problemi subentrati dopo un intervento di protesi all’anca. Intervento che le sarebbe stato consigliato proprio dal medico un pneumologo della Pineta del Carso. Così all’improvviso il funerale è stato sospeso e il pm ha disposto l’autopsia affidandola al medico legale Denny Fuliani. Il quesito posto all’anatomopatologo riguarda non solo le cause della morte di Luciana Stocca, ma anche una valutazione dello stato di salute dell’anziana al momento del decesso.
«Non c’è nessun nesso causale tra l’autopsia e l’ipotesi d’accusa», ha dichiarato l’avvocato William Crivellari che difende Gordini. Aggiunge: «Come si fa a parlare di circonvenzione di incapace se nella denuncia-segnalazione presentata dalla parente, la signora Stocca è stata definita “lucidissima fino all’ultimo giorno di vita”. Quindi non riesco a comprendere come una persona appunto lucidissima possa essere stata raggirata».
Poi accenna al fatto che Gordini negli anni è sempre stato vicino alla signora Stocca con dedizione e sentimento: aspetti che vanno ben oltre il rapporto professionale. Insomma: un vero amico. Lo aveva conosciuto alla Pineta del Carso e aveva subito simpatizzato. Gordini l’accompagnava durante altre visite mediche e che le è stato vicino fino al momento del trapasso. Era vicino a lei quando è morta.
La nipote dalla cui segnalazione è stata attivata l’indagine è incredula e sbigottita. Ha scoperto solo casualmente che la zia era morta. Ha spiegato di aver segnalato la vicenda ai poliziotti (che poi hanno inviato un rapporto alla procura) non per rivendicare l’eredità. Ma perché venga fatta chiarezza. Si è rivolta comunque a un legale, l’avvocato Roberto Corbo. L’altra mattina si è anche presentata in procura per essere presente al conferimento dell’incarico al medico legale da parte del pm Miggiani. Ma l’avvocato Crivellari si è opposto perché si tratta di una parente non diretta. Intanto il pm ha disposto altri accertamenti per capire se quell’amicizia da parte del dottor Gordini sia stato un sentimento autentico o un modo per ottenere dei benefici materiali da una ricca anziana.
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