Medicina, un dipartimento dentro la città

"Siamo legati a doppio filo con i servizi sanitari e le istituzioni di ricerca. Articolata la collaborazione con Udine"
Il professor Roberto Di Lenarda
Il professor Roberto Di Lenarda

Un ramo universitario che più di ogni altro è legato alla città di Trieste: è il Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute. A dirigerlo c'è il professor Roberto Di Lenarda.

Professore, il vostro è un dipartimento a dir poco complesso.

Inevitabile che sia così. È nato dalla fusione tra la vecchia facoltà di Medicina e il dipartimento di Scienze mediche, a sua volta frutto dell'integrazione di quattro dipartimenti nel 2011.

Quali sono le sue specificità?

In ambito nazionale siamo l'unico ateneo ad avere un solo dipartimento clinico: solitamente sono almeno due, e questo crea problemi di coordinamento che da noi non ci sono. In ambito locale la nostra specificità, ovviamente, consiste nel fatto che gestiamo anche l'assistenza oltre alla didattica e alla ricerca. Tre cardini che, grazie alla scelta del dipartimento unico, possiamo gestire con coerenza di progetto.

Quali sono le dimensioni del dipartimento?

È costituito da 95 docenti, più di 50 componenti del personale tecnico e amministrativo, 35 dottorandi di ricerca, 25 assegnisti di ricerca, 380 specializzandi, 1500 studenti fra il primo e il secondo grado. Siamo uno dei dipartimenti più grandi.

Come si struttura l'offerta didattica?

Abbiamo proposte stabili da anni, perché l'ex facoltà ai tempi fece la scelta di aprire soltanto corsi sostenibili nel tempo. L'offerta oggi consiste in: due magistrali esennali a ciclo unico, Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria (unica in regione); sei corsi di laurea triennali: Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, Tecnici di laboratorio, Tecnici di radiologia, Igiene dentale (unica in regione). Abbiamo inoltre un corso triennale in interateneo con Udine: Tecnici della prevenzione. Tutti corsi che sopravvivono anche grazie alla collaborazione con gli altri dipartimenti, in particolare quello di Scienze della vita.

Come sono i rapporti con Udine?

É in stato avanzato il ragionamento di trasformare in interateneo, dall'anno 2015-16, i corsi di Ostetricia, Tecnici di laboratorio, Tecnici di radiologia. Lo scopo è dare un'offerta uniforme a livello regionale e ottimizzare i costi.

Qual è l'offerta per il post-laurea?

Ci sono le scuole di specialità, i master e i dottorati. Per le prime abbiamo 28 scuole di specializzazione, di cui dieci di area medica, otto di area chirurgica, otto per i servizi, due di area odontoiatrica. Anche qui andiamo verso una condivisione crescente con Udine.

E i master?

Con l'anno 2014-15 attiveremo otto master, sui sedici dell'ateneo. Quattro di primo livello e quattro di secondo livello. Partecipiamo inoltre al master di Fisica medica assieme ai colleghi fisici.

Quali sono i dottorati?

Siamo sede amministrativa del dottorato in Scienze della riproduzione e dello sviluppo. Partecipiamo anche ai dottorati di Nanotecnologie, Biomedicina molecolare, Neuroscienze e scienze cognitive, e Biologia molecolare assieme alla Sissa.

I vostri corsi sono a numero programmato.

Tutti i corsi di primo e secondo livello. Lo stabilisce una norma nazionale, i numeri vengono stabiliti a seconda dei fabbisogni delle professioni e delle valutazioni del ministero. Che sia necessario è evidente: tutti i nostri studenti, prima di laurearsi, devono svolgere tirocini clinici, ognuno di circa 15mila ore. Con altri numeri sarebbe impossibile. Ciò consente di laureare persone che non soltanto sanno le cose ma che le sanno fare.

(13- Segue. Le puntate precedenti sono state pubblicate il 23 e 30 maggio e il 4, l'11, il 18 e il 25 giugno, il 2,  il 9, il 16, il 23 e 30 luglio e il 27 agosto)

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