Medicina, ripartono i corsi preparatori per i test d’ingresso: saranno gratuiti
Le lezioni si svolgeranno in due tranche, 350 i posti che vengono messi a disposizione. In programma dal 7 al 10 maggio, iscrizioni dal 22 aprile

TRIESTE Mentre continuano i colpi di scena giudiziari relativi al test d’ingresso per Medicina e Odontoiatria, l’Università di Trieste ripropone, dopo anni di sospensione dovuti alla pandemia, i corsi di preparazione alla prova di selezione. Il format sarà un po’ diverso rispetto alle ultime edizioni: il corso, completamente gratuito, verrà proposto in due tranche, per agganciarlo alle prove previste in data 28 maggio e 30 luglio. Saranno 350 i posti a disposizione per ciascuna edizione: per la prima, in programma nei pomeriggi del 7 e del 10 maggio, le iscrizioni apriranno lunedì 22 aprile sul portale di UniTs.
“Si tratta di un corso in presenza che quest’anno abbiamo deciso di organizzare in due tornate da dieci ore ciascuna: abbiamo scelto di collocare le lezioni in orario pomeridiano per dare modo agli studenti del quinto anno delle superiori di seguirle senza problemi - spiega Vanessa Nicolin, organizzatrice del corso preparatorio per conto del dipartimento di Scienze mediche -. Per la prima volta il corso sarà interamente gratuito: verranno proposti degli approfondimenti e delle simulazioni sulle materie oggetto d’esame, dalla biologia alla biochimica, dalla matematica alla logica, dalla chimica alla fisica. E chiuderemo con un incontro tra gli studenti e i tutor di medicina, che racconteranno ai ragazzi la propria esperienza di studio all’Università di Trieste e forniranno loro alcune indicazioni pratiche sullo svolgimento della prova”. Sarà un’occasione preziosa per chi vorrà iscriversi al test d’ammissione, che quest’anno, per l’Università di Trieste, mette a bando 200 posti per Medicina e 40 per Odontoiatria: i corsi preparatori proposti da enti privati hanno costi che possono arrivare fino ai 2000 euro.
Nel frattempo proseguono i coup de théâtre giudiziari relativi al format del test d’ammissione: se dopo l’esperienza dell’anno scorso con i Tolc quest’anno l’esame ritornerà cartaceo, per il 2025-26 i giochi saranno probabilmente tutti da rifare. Perché la settimana scorsa il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar del Lazio, che aveva bocciato i Tolc e bloccato lo scorrimento delle graduatorie, facendo decidere al Mur di cambiare la formula dei test. “Personalmente non mi spiaceva lo schema dello scorso anno, perché offriva la possibilità plurima di partecipare al test e prevedeva un sistema di equalizzazione della difficoltà delle domande che aveva un senso”, è il commento del rettore di UniTs Roberto Di Lenarda, che come membro della Commissione dei rettori della Crui ha lavorato su una proposta da sottoporre al Ministero per l’esame d’ammissione 2025-26. Ma come già detto quest’anno si tornerà al test cartaceo, con una prova uguale per tutti su una banca dati composta da 7000 quesiti, che verrà pubblicata sul sito del Mur. Ognuno potrà fare due tentativi e usare il proprio risultato migliore per l’inserimento in graduatoria. Quanto alle proposte di riforma dei criteri per l’ammissione, Di Lenarda boccia senza indugi la richiesta di abolizione del numero programmato, così come quel sistema alla francese secondo cui la selezione dovrebbe venire operata dopo il primo anno. “La proposta di impiegare il voto con cui sono stati superati i primi tre esami per decidere se far proseguire o meno il percorso agli iscritti non tiene conto delle differenze valutative presenti nei diversi atenei e farebbe venire meno il criterio dell’anonimato - spiega il rettore -. La cassetta degli attrezzi che abbiamo fornito al Ministero si basa invece su una serie di corsi gratuiti di preparazione ai test, che tutti gli atenei dovrebbero proporre, e sull’inserimento nell’esame di un certo numero di domande psicoattitudinali, che valorizzino la predisposizione alle professioni sanitarie. Ma continuiamo a ritenere che i corsi debbano essere a numero chiuso, per consentire una formazione adeguata agli studenti fin dal primo anno”. —
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