Medicina nucleare, nuovo reparto

Con 3,7 milioni creati spazi “protetti” al secondo piano della torre chirurgica
Di Gabriella Ziani
Foto BRUNI Trieste 20 05 05 la Dott.ssa Dore presenta la nuova apparecchiatura per la TAC
Foto BRUNI Trieste 20 05 05 la Dott.ssa Dore presenta la nuova apparecchiatura per la TAC

Uno dei reparti più specialistici dell’ospedale di Cattinara, la Medicina nucleare (scintigrafie, tanto per essere concreti, o esami “in vitro” su fluidi precedentemente trattati con radioterapia) ha una sede completamente nuova, da 3,7 milioni di euro, che occupa il secondo piano della torre chirurgica. Progetto avviato già nel 2009, con il necessario trasferimento di quel che prima occupava gli stessi spazi, la presidenza della facoltà di Medicina e una parte di aule didattiche. Per le quali sono stati riattrezzati ambienti dei poliambulatori che affacciano sul piazzale delle due torri. Le aule sono state trasferite in locali (ampliati) dell’edificio delle aule nel comprensorio che sta tra il polo cardiologico e l’Anatonia patologica.

«I lavori del blocco di medicina nucleare - specifica la direttrice della Gestione stabilimenti, Elena Clio Pavan - sono iniziati il 19 gennaio 2013 e sono terminati a novembre dello scorso anno: da allora si sono susseguiti i collaudi sia degli impianti che delle strutture, soprattutto in termini di “radioprotezione”, a cura del reparto di Fisica sanitaria. Inoltre sono state installate nuove tecnologie e apparecchiature specifiche. Solo per l’adeguamento di impianti e strutture - prosegue Pavan - il reparto è costato 3,7 milioni di euro, cui si devono aggiungere 350 mila euro per la manutenzione straordinaria della nuova presidenza della facoltà e 1,1 milioni per l’ampliamento delle aule didattiche».

Mentre si allestisce la gara per i lavori di restauro completo delle torri, i cantieri intermedi dunque proseguono e l’assetto della sanità triestina ospedaliera si va configurando con una concentrazione dei reparti più specialistici (vedremo come sfruttato appieno nel contesto della riforma sanitaria regionale che ridisegna l’intera ossatura dei servizi ospedalieri in Fvg, e territoriali).

Diretto da Franca Dore, il reparto di Medicina nucleare è stato fondato a Trieste nel 1950 e dal 1962 è stato usato come “costola” dei servizi oncologici. Aveva sede nel sotterranei del Centro sociale oncologico di via Pietà, palazzina che è destinata a essere ormai dismessa. Questi medici specialisti usano i radionuclidi da iniettare nel corpo per rendere visibili singole parti degli organi da analizzare. Il massimo lavoro dei progettisti è consistito nel rafforzare le strutture originarie di Cattinara per sopportare il peso delle attrezzature, nel prevedere spazi per i pazienti (anche del Burlo: pure i bambini sono soggetti a questi delicatissimi esami), sale di attesa e sale d’esame. Con speciali sistemi di “protezione”, l’esposizione a emossioni radioattive è notoriamente pericolosa.

«I nuovi spazi - informa il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Francesco Cobello - ospitano due “gamma camere ibride Spect-tc”, di cui una di ultima generazione, un densitometro osseo e tre sonde per chirurgia radioguidata. Particolare cura è stata dedicata alla “privacy” e all’accoglienza». Questa sofisticata tecnica diagnositica è usata non solo in Oncologia, ma anche in Cardiologia (per la cardiopatia ischemica), Neurologia(per le indagini sul Parkinson e sulle demenze), in Urologiae Pneumologia. Il progetto ha previsto gli spazi anche per la Pet, l’unica “alta tecnologia” diagnostica che a Trieste manca. Lo spazio dedicato però intanto c’è.

Per prendere contatto con il nuovo reparto ci sono nuovi numeri di telefono: 040.399.6416 oppure 040.399.6428.

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