Medici specialisti, infermieri e biologi: a Trieste scatta il piano di assunzioni post Covid

Organici potenziati per ridurre le liste d’attesa e far fronte ad eventuali nuovi picchi di contagi. Contratti per 117 sanitari

TRIESTE Potenziare il personale per ridurre i tempi delle liste di attesa ed essere pronti ad affrontare nuovi focolai o una recrudescenza del virus. L’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina sta per varare un piano di rinnovi contrattuali e nuove assunzioni, seppur a tempo determinato, per garantire la continuità assistenziale nella fase due dell’emergenza Covid 19. Piano che coinvolgerà complessivamente 117 operatori tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi.



Si parla nel dettaglio di 35 nuovi contratti e 82 proroghe del personale impegnato durante l’emergenza. Gli interventi riguarderanno sia medici, compresi gli specializzandi, che infermieri, tecnici e operatori socio sanitari. A fare il punto sulla manovra del personale è il direttore di Asugi Antonio Poggiana: «Ci stiamo muovendo su tre linee. La prima è la necessità di potenziare gli organici che durante l’era covid sono andati a scendere e non è stato possibile fare nuove assunzioni. Dobbiamo aumentare gli organici per recuperare i tempi sulle liste di attesa: dalle prestazioni ambulatoriali all’attività diagnostica e chirurgica. La seconda linea è di garantire la sicurezza nel periodo attuale nel quale il virus circola, seppur in maniera contenuta, ed è fondamentale intervenire prontamente su possibili focolai. Per questa andiamo a potenziare l’area prevenzione e diagnostica isolando subito i soggetti a rischio. Infine stiamo lavorando a un piano per affrontare una eventuale recrudescenza del virus in autunno, ipotesi che tutti auspichiamo non avvenga ma alla quale dobbiamo essere preparati».

Coronavirus, a Trieste gli operatori sanitari contagiati al lavoro fanno causa ad Asugi
Una sorta di balletto gioioso per sottolineare la fine dell’emergenza più acuta. Così infermiere e medici del reparto Pneumo Covid al 12.o piano di Cattinara hanno festeggiato ieri la dimissione dell’ultimo paziente positivo. Una di loro regge un cartello dal messaggio inequivocabile: “Chiuso per sempre!


Verranno assunti con rapporto di lavoro subordinato un medico specializzato in Urologia, due biologi e due veterinari, due di queste posizioni sono sostituzioni per pensionamenti. Per quanto riguarda il comparto sono in arrivo cinque tecnici della fisiopatologia circolatoria e della perfusione cardiovascolare a tempo determinato e dieci fisioterapisti. Saranno invece 14 i contratti di lavoro subordinati dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico e sei quelli degli assistenti sanitari in sostituzione di quelli in scadenza.



Per quanto concerne le proroghe, come detto complessivamente 82 posizioni, sono stati prolungati a tutto settembre i contratti di undici operatori socio sanitari scaduti a luglio. Le 45 posizioni di collaborazione coordinata continuativa e di lavoro autonomo create durante l’emergenza Covid con personale medico, tecnico, infermieristico e Oss saranno invece allungate in alcuni casi fino a dicembre. Tra queste ci sono anche 11 specializzandi entrati in servizio durante la pandemia per fornire un supporto agli operatori. La loro è una posizione che potrebbe essere stabilizzata quando verrà approvato il nuovo accordo tra Regione Friuli Venezia Giulia e le Università di

Trieste e Udine. «È sempre stato un percorso virtuoso - spiega Poggiana - in quanto gli specializzandi si formano nei nostri reparti potendo conoscere le realtà locali ed essendo seguiti da professori inseriti in Asugi. Un continuum tra formazione, didattica e assistenza». Infine ci sono i contratti interinali, un totale di 26 prorogati fino al 30 settembre e stipulati con la società Gi Group di Milano per 24 infermieri, un collaboratore professionale amministrativo e un autista specializzato.

Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione, definisce le proroghe contrattuali e le assunzioni come «la miglior risposta per garantire la continuità assistenziale e terapeutica, tenendo conto sia delle criticità sorte durante l’emergenza pandemica sia delle necessità di rafforzamento del personale della Azienda sanitaria stessa. Un intervento mirato e rapido per implementare i professionisti richiesti in questo particolare periodo». —


 

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