“Medici senza frontiere”, a Gorizia villaggio per 100 rifugiati

Sistemati nell’area del San Giuseppe 25 container abitativi. «Una soluzione temporanea»
L'area del San Giuseppe dove Medici sneza frontiere ha sistemato i container
L'area del San Giuseppe dove Medici sneza frontiere ha sistemato i container

GORIZIA «La presenza in città di Medici senza frontiere è temporanea». Yannick Julliot, lo sottolinea chiaramente. Il responsabile del "Progetto Gorizia" spiega che l'impegno locale dell'organizzazione non governativa premio Nobel per la pace sarà di circa tre mesi. L'iniziativa si inserisce nell'ambito della "Missione Italia" e prevede l'intervento della ong in zone dove si evidenziano delle particolari criticità umanitarie. «Veniamo a Gorizia perché le persone che hanno bisogno d'aiuto sono qua e la questione non è stata affrontata nel modo giusto dalle strutture governative», osserva Julliot.

Gorizia, arrivati i container per i profughi
I container che ospiteranno i profughi a Gorizia

Nell'area esterna del Centro "San Giuseppe", nel corso della giornata di ieri, sono stati posati 25 container abitativi e 2 container igienico-sanitari con bagni e docce. Il presidio di Medici senza frontiere potrebbe diventare operativo tra una decina di giorni e permetterà di offrire accoglienza a 100 persone. «Servirà a dare un po' più di tempo alle istituzioni, che dovranno assorbire i richiedenti asilo in altro modo», dice il rappresentante di Msf ricordando che la legge prevede la presa in carico di chi chiede protezione internazionale.

A una lettura attenta, le sue parole non sono in contrasto con quelle del sindaco Ettore Romoli che, da mesi, predica un'equa distribuzione dei migranti su tutti i comuni dell'Isontino. Il primo cittadino di Gorizia, però, si è lamentato fin dal principio della scelta logistica di Medici senza frontiere ha considerato il suo arrivo in città come un affronto anziché come un aiuto. Probabilmente a metterlo in una situazione difensiva era stata la modalità dell'annuncio.

La notizia era trapelata da Udine in occasione del convegno "Esodi ed accoglienza tra risposte e rifiuti" organizzato dalla Cgil regionale. In via non ufficiale il presidente del Consorzio italiano di solidarietà Gianfranco Schiavone aveva detto: «La situazione di Gorizia è senza paragoni. Per Medici senza frontiere è un caso nazionale di quello che non deve succedere».

Julliot però precisa che non è intenzione della ong fare politica: «La tematica è molto sensibile e la situazione si può infiammare da un momento all'altro. Noi diciamo solo che c'è un problema e cerchiamo di risolverlo con i nostri mezzi. Il nostro è un intervento operativo. Veniamo a Gorizia perché è da due anni che gli arrivi di migranti sono continui e, a parte il Nazareno e il dormitorio di Piazzutta, non ci sono strutture di accoglienza. La ragione degli arrivi è la presenza della Commissione territoriale per la protezione internazionale, non c'è altro motivo». Per spiegare il concetto, il responsabile del progetto utilizza un esempio concreto: «Se costruisci un aeroporto, poi intorno hai bisogno di strade e di tutta una serie di servizi. Non puoi lasciare che intorno ci sia il nulla».

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