Medici di famiglia e Asugi: c'è l'accordo. Via libera alle iniezioni a domicilio
TRIESTE Diventa operativo a tutti gli effetti il coinvolgimento dei Medici di medicina generale nella campagna vaccinale di Trieste e Gorizia: è stato firmato ieri l’accordo a livello locale, sottoscritto dall’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) e da tutte le sigle sindacali Fimmg, Snami e Smi. I professionisti potranno operare dalla prossima settimana per inoculazioni a domicilio o nel proprio studio. Servirà più tempo per avviare le iniezioni in altre realtà: in uno studio del gruppo di professionisti di cui fa parte il medico, nelle strutture rese disponibili da Comuni e Protezione civile, nelle sedi di prossimità da avviare entro fine mese e nei grandi centri vaccinali. Tutti luoghi per i quali servirà inviare entro il 10 aprile un modulo in cui specificare disponibilità e spazi in cui i medici preferiscano operare.
«Credo che siamo reciprocamente soddisfatti – commenta il direttore del Distretto 4, Fabio Samani -, c’era urgenza di concludere l'accordo innanzitutto per le persone. Questa intesa può segnare una svolta, penso che i cittadini si aspettino che sia il proprio medico a giocare un ruolo determinante. La priorità ora è chiudere quanto prima le vaccinazioni a domicilio. Ci aspettiamo che con l’accordo si rilevi maggiore adesione dei medici rispetto a quella registrata finora», forse anche a causa del carico di richieste di ogni tipo di cui sono fatti oggetto: non per niente Samani invita la popolazione a «metterli in condizione di fare presto e bene le cose importanti».
Il documento è attuativo rispetto all’accordo firmato a livello regionale e per il quale i medici di base potevano già operare (ieri una dottoressa triestina ha eseguito le prime sei vaccinazioni Pfizer a casa dei pazienti). L’intesa - in cui si ribadiscono rimborsi di 6 euro a vaccino nei distretti, 10 in ambulatorio, sedi di prossimità e centri vaccinali, 25 a domicilio) dettaglia una serie di punti a tutela di medico e paziente. Prevede la presenza di un secondo operatore solo in casi complessi, come evidenziato da una circolare ministeriale, e non più per ogni inoculazione. Questo aspetto verrà accordato con il Distretto in base alla disponibilità dei volontari. Il medico potrà vaccinare solo se vaccinato o munito di certificazione della propria immunizzazione se ha contratto il Covid. «Questo lo abbiamo sottolineato da subito - dicono il presidente Snami Trieste Matteo Picerna e il presidente Snami Gorizia Claudio Nardo -. Si è cercato di mettere al centro la sicurezza di pazienti e operatori. Siamo soddisfatti, sono state accolte molte nostre richieste». Tra queste, due numeri telefonici da contattare in caso di difficoltà o dubbi sulle schede anamnestiche. Asugi ha confermato la fornitura di un kit d’emergenza. Soddisfazione anche da Fimmg. «Sono state accolte da Asugi alcune nostre specificazioni – commenta il segretario provinciale di Trieste Francesco Franzin -. Ci interessava che a domicilio andassimo in due per tutelare il paziente, ma non sarà sempre possibile vista la circolare ministeriale. Perciò ci si metterà d’accordo con l’Azienda sanitaria, altrimenti si andrà da soli». Per Tiziana Fasiolo, segretario Fimmg Gorizia, «è stato raggiunto un accordo condiviso da tutte le organizzazioni sindacali, aspetto importante. Vaccinare è un dovere etico, anche se sarà molto impegnativo». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo