Mediatori linguistici a scuola per i genitori
Non è facile stabilire un dialogo tra la scuola e la famiglia quando i genitori sono stranieri. Se i figli imparano la lingua italiana, il “gap” di comunicazione si presenta nel rapporto con la famiglia. Succede che a causa delle difficoltà di comprensione i genitori stranieri finiscono anche per limitarsi agli incontri più strettamente necessari con la scuola, come il ritiro delle pagelle. L’amministrazione comunale ha deciso di mettere a disposizione un contributo a favore degli Istituti comprensivi Giacich e Randaccio, per sostenere un progetto di mediazione culturale e linguistica. Si tratta di 10mila euro a fronte della copertura per entrambi i Comprensivi di 100 ore l’anno. Un progetto che si affianca ai numerosi interventi che le scuole già autonomamente mettono in campo da tempo per affrontare l’intero e articolato ambito legato all’integrazione culturale, didattica, ma anche sociale degli alunni stranieri. Progetti che afferiscono a fonti di finanziamento ministeriali e della Regione. Tra questi rientrano i programmi per l’insegnamento della lingua italiana, i cosiddetti corsi “L2” dedicati proprio agli stranieri.
La finalità del contributo comunale è quella di avviare un progetto-pilota di supporto per favorire il potenziamento della rete educativa migliorando la “triangolazione” tra insegnanti, alunni e genitori. Si tratterebbe, quindi, di consolidare il rapporto scolastico con le famiglie. L’idea è quella di “mettere a sistema” il processo di mediazione culturale e linguistica, anche a fronte del fatto che i fondi comunque non sempre sono sufficienti. Il contributo comunale agli Istituiti comprensivi verrà erogato a settembre, permettendo di avvalersi di mediatori a chiamata, in base alle esigenze contingenti delle realtà scolastiche.
L’assessore all’Istruzione, Francesco Martinelli, ha osservato: «Ho incontrato le dirigenti scolastiche dei due Istituti comprensivi e le insegnanti deputate alle analisi dell’integrazione per valutare il supporto che l’ente locale può garantire nell’ambito della mediazione culturale e linguistica. Certamente il Comune non è competente nel contesto scolastico, rimane infatti piena l’autonomia dei Comprensivi nel gestire e scegliere la tipologia dei progetti che vengono ritenuti utili e necessari. La mediazione culturale e linguistica, comunque, è un elemento fondamentale, prioritario. I bambini - ha continuato - imparano l’italiano a scuola, anche attraverso altri progetti, i genitori invece spesso non sono allo stesso livello. Per questo ritengo opportuno trasferire risorse, per quanto possibile, su questo fronte». L’assessore ha aggiunto: «Si tratta di un progetto pilota. Qualora sortirà dei risultati, valuteremo un’implementazione. Intendo estendere questo intervento alle scuole per l’infanzia perchè la scolarizzazione precoce anche ai fini dell’integrazione sociale è fondamentale. La qualità media delle scuole di Monfalcone - ha concluso - è molto alta, di ciò va dato atto al corpo insegnante a a quanto ruotano attorno alle realtà scolastiche».
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