Medau (FdI) cita in tv un’impresa parlando del futuro cantiere della Cabinovia. E Adesso Trieste attacca

Il capogruppo di FdI in Consiglio ha detto a Telequattro che a realizzare la cabinovia sarà la Leitner, colosso europeo degli impianti a fune. Peccato, però, che la gara sarebbe stata pubblicata solo tre settimane dopo la diretta televisiva. Il dettaglio non è sfuggito a Laterza: «L’episodio alimenta forti e legittimi sospetti nella cittadinanza»
Francesco Codagnone
Marcelo Medau. Foto Massimo Silvano
Marcelo Medau. Foto Massimo Silvano

TRIESTE Una parola di troppo, «Leitner», che per poco non lo faceva finire al tappeto. Per il capogruppo di FdI Marcelo Medau è stata una svista, di certo senza malizia. Per Riccardo Laterza, esponente di At, è stata, piuttosto, mancanza di trasparenza.

le voci
Il parere di Tanjević, leggenda della Pallacanestro: «A Trieste meglio il tram della Cabinovia»
Bogdan “Boscia” Tanjević. Foto Silvano

Sul Ring di Telequattro, nelle settimane scorse, si è consumato un vero e proprio match tra due squadre rivali, “Ovovia sì” e “Ovovia no”. E, nel botta e risposta, pare ci sia stato un manrovescio, che nel pugilato è motivo di squalifica.

Nel corso della trasmissione, infatti, l’esponente di FdI ha detto che a realizzare la cabinovia sarà la Leitner, colosso europeo degli impianti a fune. Peccato, però, che la gara sarebbe stata pubblicata solo tre settimane dopo la diretta televisiva, ovvero il 28 dicembre scorso.

Dettaglio che non è sfuggito a Laterza, che in un “gancio sinistro” virtuale ha subito rilanciato sui canali social di At la gaffe dell’avversario. A sentire il capogruppo di At, infatti, l’episodio «alimenta forti e legittimi sospetti nella cittadinanza».

grande opera
Cabinovia di Trieste, ecco il cronoprogramma: a settembre 2024 il termine per la realizzazione delle stazioni
Foto Bruni Trieste 04.01.2023 Porto vecchio-zona del molo IV

E, per Laterza, si tratterebbe «dell’ennesimo, pessimo biglietto da visita» con il quale il centrodestra si presenterà, «se mai lo farà», dalle famiglie che «rischiano di subire espropri per un’opera la cui inutilità e insostenibilità sono evidenti».

Ma quello che per l’opposizione è stato «un gesto poco sportivo», per Medau è una semplice svista. «Ho citato l’azienda più grossa che conosco», si è giustificato. Un errore senza malizia, insomma, per mera abitudine di «frequentatore delle piste da sci».

Il male, del resto, «sta negli occhi di chi guarda», dice. E anziché lavorare assieme, per fare «sana politica», ci si è poi soffermati su delle «sciocchezze». Lo dimostrerebbe il «polverone social» che n’è seguito.

Riproduzione riservata © Il Piccolo