Maximulte per i manifesti fuorilegge di Grilz
A volte la destra bastona anche a destra. Il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti, sempre più calato nella parte di sceriffo della giunta, utilizza abitualmente la sua bacheca Facebook per pubblicizzare le varie contravvenzioni elevate dalla polizia municipale. Ieri però ha dimostrato la propria inflessibilità nientemeno che con un nome simbolo dell’altra anima della destra triestina, quella nazionalista: Almerigo Grilz.
L'annuncio, ancora una volta, arriva attraverso il social network fondato da Mark Zuckerberg. Il vicesindaco pubblica l'immagine di due manifesti della commemorazione del giornalista e militante missino svoltasi il 19 maggio nella vecchia sede di Via Paduina. Sono incollati alla parete del Mercato coperto di via Carducci (peraltro edificio fascistissimo), da poco rinnovato. Scrive Roberti: «Purtroppo non è stato possibile identificare chi materialmente ha attaccato i manifesti sulla facciata appena ritinteggiata del Mercato coperto, sono state elevate quindi due sanzioni da 1.500 euro agli organizzatori della manifestazione, in quanto obbligati in solido». La conclusione è lapidaria: «Vogliamo una città pulita e non molleremo». Agli organizzatori arriverà quindi un conticino da 3mila euro. Tra i contatti Facebook di Roberti c'è chi si affretta a chiedere equanimità nella spartizione delle pene. Scrive un commentatore: «Mi auguro che tale solerzia sia usata anche per altri manifesti attaccati abusivamente in giro per la città, (indipendentisti, austriacanti, centri sociali, concerti vari eccetera eccetera)».
Ma a destra la cosa com'è stata presa? Il consigliere comunale Antonio Lippolis si trova in una situazione particolare: oggi siede tra i banchi della Lega Nord, ma proviene dalle fila del Movimento sociale e ha avuto modo di conoscere Grilz, ai tempi pupillo di Giorgio Almirante. Appresa la notizia, Lippolis è costretto con un po’ di amarezza a convenire con il vicesindaco: «Non si poteva chiudere un occhio, le regole vanno rispettate sempre. Bisognerebbe poi vedere cosa dice il regolamento, non so se la prescrizione sia quella di rivalersi sugli organizzatori, ma immagino di sì. Mi dispiace moltissimo, soprattutto per il contenuto del manifesto, anche perché ero presente alla commemorazione. Ma le regole vanno rispettate indipendentemente dal colore politico. I vigili non possono guardare in faccia a nessuno». (g.t.)
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