Maxiappalto in sanità, Tar “sconfessato”
Svolta nella battaglia sull’appalto dell’efficientamento energetico per l’ospedale di Cattinara e il Maggiore. La società energetica Siram, che ha vinto la gara d’appalto per l’operazione contestata, ha ottenuto grazie a una sentenza del 15 maggio del Consiglio di Stato la piena riforma della sentenza del Tar Friuli del 15 gennaio scorso che, nel primo grado di giudizio, aveva sospeso la gara. L’Azienda sanitaria-universitaria triestina, però, preferisce non commentare la svolta, perché altri due ricorsi sono ancora in piedi, uno al Consiglio di Stato e l’altro ancora al Tar.
La sentenza del Tar di gennaio aveva annullato la dichiarazione di pubblico interesse della proposta di partenariato pubblico-privato presentata dalla Siram e determinato la sospensione della gara relativa alla concessione dei servizi per l’efficientamento energetico delle due strutture ospedaliere cittadine Cattinara e Maggiore: un’operazione del valore complessivo di 127 milioni di euro.
Si legge in un comunicato della società: «Per effetto di tale decisione (del Consiglio di Stato ndr) pertanto la dichiarazione di pubblico interesse della proposta di concessione presentata da Siram è pienamente valida ed efficace». Conclude la società: «Siram esprime soddisfazione per questo importante risultato, auspicando una tempestiva ripresa del procedimento di gara inerente l’efficientamento energetico degli ospedali triestini».
L’Azienda sanitaria, però, preferisce restare cauta. Un ricorso arriverà infatti al vaglio del Consiglio di Stato a giugno, mentre un terzo è ancora in attesa di sentenza al Tar regionale.
A gennaio il tribunale amministrativo aveva accolto le rimostranze manifestate dalla Manutencoop spa nei confronti dell’Azienda sanitaria che, nella selezione finale dell’appalto, aveva preferito la Siram. L’Asuits, in particolare, aveva riconosciuto il «pubblico interesse della proposta di concessione di servizi» presentata dall’impresa.
In sede progettuale Siram ha promesso un risparmio da almeno un milione sui costi attuali. Ancora nei mesi scorsi l’azienda sottolineava la possibilità che i ricorsi compromettessero il finanziamento del progetto: «Allo stato attuale – avvertiva la Siram in febbraio – si corrono peraltro rischi seri di perdere i fondi Por Fesr Fvg, i finanziamenti pubblici stanziati per la realizzazione del progetto (pari a 3 milioni di euro, con accesso condizionato alla realizzazione entro il 30 settembre 2018 della soglia già indicata di almeno 1 milione di euro di opere di efficientamento energetico)». Bisognerà attendere le prossime sentenze per scoprire l’esito finale della vicenda.
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