Maxi truffa in Fvg: il tanguero di Muggia, falso promotore finanziario: «Ma io sono solo una vittima»

Ubaldo Sincovich, 65 anni, sarebbe entrato nel giro grazie al passaparola. Lui respinge ogni addebito: «Non conosco le persone coinvolte nella vicenda»
Immagine tratta dal profilo Facebook di Ubaldo Sincovich
Immagine tratta dal profilo Facebook di Ubaldo Sincovich

TRIESTE Lo scacchiere di società schermo, broker e prestanome messo in piedi dai finti consulenti finanziari che facevano capo alla Venice Forex investments, poteva contare anche su un’importante pedina a Trieste. Ne sono convinti gli inquirenti che hanno indagato su tutto il Nord Est passando al setaccio conti all’estero e transazioni. Perché anche qui, nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, così come a Gorizia e Monfalcone, la clientela non mancava di certo. Imprenditori, impiegati, artigiani e pensionati. C’era di tutto.

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Gli investigatori, tra i diciassette indagati per «associazione a delinquere, truffa aggravata, esercizio abusivo di attività di gestione del risparmio, autoriciclaggio», hanno fatto il nome del sessantacinquenne di Muggia Ubaldo Sincovich, personaggio di una certa notorietà nell’ambiente dei “tangueri”.

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Sincovich, maestro e giudice di gara esperto soprattutto di tango argentino, è il fondatore della scuola di ballo di via Besenghi nata oltre vent’anni fa e chiusa di recente.

Ha un curriculum di tutto rispetto, Sincovich: ha cominciato a studiare danza fin dagli anni Ottanta prendendo lezioni da ballerini di fama internazionale. Si è esibito dappertutto, anche in spettacoli teatrali. Nell’ultimo decennio si è dedicato all’insegnamento spostandosi in particolare tra Trieste e Modena e collaborando con l’A.n.m.b. (Associazione nazionale maestri di ballo).

Immagine tratta dal profilo Facebook di Ubaldo Sincovich
Immagine tratta dal profilo Facebook di Ubaldo Sincovich


Non si sa esattamente come il tanguero muggesano possa essere finito nella rete dei truffatori partecipando attivamente all’organizzazione. Con il semplice passaparola, presume la Guardia di finanza che è risalita al triestino. E poi siti, pagine social, zeppe di proposte di investimento e guadagni facili di cui avrebbe beneficiato lo stesso indagato. Per poi finire a prendere parte al giro come vero e proprio broker. Questo, almeno, è il sospetto degli investigatori su cui si fonda l’intero impianto accusatorio.

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Sospetti che il diretto interessato, sottoposto dal gip all’obbligo di dimora (il divieto di allontanamento dal territorio del comune di dimora) respinge categoricamente: «Non è vero - afferma Sincovich - sono io a essere stato imbrogliato. Sono un cliente truffato. Avevo fatto da passaparola perché il mio investimento era andato bene, così come ad altri conoscenti. Quindi ne ho parlato con amici. Infatti hanno investito pure la mia compagna, mia figlia e i figli della mia compagna...figuriamoci se mi mettevo a truffare i miei familiari», spiega il muggesano, difeso dall’avvocato Claudio Vergine.

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«Io non conosco nessuna delle persone coinvolte nell’indagine, mai avuto contatti con nessuno. Gli investimenti - osserva - erano favorevoli, io ci ho anche guadagnato...poi sono venuti fuori i problemi ma non ne so il motivo. Anzi, dirò di più: i miei guadagni li ho sempre dichiarati alla luce del sole pagando il 26% di tasse sopra». Ma a detta degli investigatori Sincovich sarebbe uno dei procacciatori di clienti: si sarebbe appoggiato a un ufficio di Capodistria aperto da una delle società di promoter. Un intermediario in buona sostanza. —

 

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