Maxi-discarica abusiva scoperta in valle Le Cove a Grado

Circa 3.600 metri quadrati in valle “Le Cove” sono stati posti sotto sequestro dalla Guardia di finanza, ridotti ad una maxi-discarica abusiva. Nell’area sono state abbandonate addirittura otto imbarcazioni, la più piccola di 3 metri di lunghezza, la più grande di 11 metri, con una media tra i 5 e i 6 metri.
In valle “Le Cove” si trovano il cimitero, i magazzini comunali, la grande piazzola ecologica e un marina. Lungo la darsena ci sono anche gli ormeggi di numerose associazioni locali.
L’area, di indubbio interesse paesaggistico, vincolata e considerata di gran pregio, è pubblica, di proprietà comunale. E in una porzione di questa ampia isola è stata scoperta la grande discarica abusiva.
L’atto di sequestro della Guardia di finanza è stato notificato al Comune, quale proprietario della zona. Nessuna accusa, ovviamente poiché si tratta di ignoti che hanno utilizzato abusivamente l’area.
Le indagini sono in corso proprio per scoprire i responsabili. L’operazione è scaturita nell’ambito dei servizi di polizia ambientale svolti dai militari della Sezione operativa navale di Lignano dove, tra l’altro, sono confluite in servizio anche tutte le Fiamme Gialle di mare che erano di servizio a Grado.
Dopo aver appurato che non era stata posta in essere alcuna autorizzazione per “attività di gestione dei rifiuti” per la realizzazione dello stoccaggio nell’area di proprietà pubblica, i militari della Sezione operativa navale di Lignano hanno, dunque, ritenuto il sussistere dell’ipotesi di reati ambientali rendendo necessario il sequestro dell’intera area.
Complessivamente si parla di circa 700 metri cubi di materiale, tra cui anche rifiuti considerati potenzialmente pericolosi in virtù di possibili inquinamenti. Si tratta dei motori delle imbarcazioni rinvenute, che potrebbero aver “scaricato” sul terreno olii e carburante. È stata trovata anche una batteria.
Di questo particolare aspetto, ossia la verifica dell’esistenza o meno di rifiuti pericolosi, dovranno occuparsene i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa).
In generale si tratta, dunque, di rifiuti di origine nautica ma sono stati trovati anche materiali provenienti da ristrutturazioni edili, pneumatici fuori uso, materiali ferrosi e plastici. Perfino roulotte.
Per quanto riguarda invece le imbarcazioni, tre sono in legno, quattro in vetroresina e una in metallo. A bordo di tre c’erano anche i rispettivi motori.
La Guardia di finanza sta procedendo, pertanto, con le indagini per risalire ai responsabili che hanno utilizzato l’area per smaltire abusivamente i materiali ingombranti e per verificare se oltre all’azione criminosa, di carattere penale, saranno riscontrate contaminazioni del suolo e sottosuolo.
Intanto il Comune di Grado, proprietario dell’area, dovrà occuparsi dello smaltimento di tutto il materiale. Per le casse comunali, a carico quindi di tutti i cittadini, si tratterà sicuramente di una spesa tra i 20 e i 30mila euro.
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