Maxi-crediti e lavori costosi: uffici giudiziari mangia-soldi
Ricordate la vicenda della caserma Massarelli? Il Comune di Gorizia, proprietario dello stabile che è la sede operativa della Polizia, deve ancora ricevere 484.445 euro dal ministero dell’Interno: eppure deve garantire la manutenzione straordinaria dell’impianto di riscaldamento e di acqua calda che comporterà un esborso di 2.806 euro.
Lo stesso caso, addirittura amplificato, si presenta riguardo agli uffici giudiziari (Tribunale, Procura della Repubblica, Giudice di Pace). Il Comune, che gestisce tutte le sedi, è creditore nei confronti del Ministero di Giustizia di oltre 1,3 milioni che corrispondono alle spese sostenute per la gestione degli immobili negli anni 2011, 2012 e 2013. Peraltro, il sindaco Romoli – qualche mese fa - scrisse una lettera al premier Matteo Renzi in cui segnalava sia la questione della Massarelli che la vicenda degli uffici giudiziari affinché fossero inserite nel pacchetto “Sblocca Italia”. «E anche in questo caso (ieri abbiamo scritto della questione della scuola di vicolo del Molino, ndr) non c’è stata alcuna risposta - ci aggiorna il primo cittadino -. Renzi chiedeva, in realtà, che segnalassimo opere pubbliche incagliate: il Comune di Gorizia ha preferito mettere sul piatto questi due casi in cui lo Stato è pesantemente debitore nei nostri confronti. Ebbene: nonostante le ripetute richieste e sollecitazioni lo scoperto rimane tuttora considerevole. Siamo ancora in attesa di segnali da parte del Governo».
Nel frattempo, nel Piano triennale delle opere pubbliche fa capolino la scheda di lavoro contrassegnata dal numero 49. Il titolo? “Uffici giudiziari”. «Il palazzo del Tribunale è rappresentato da un complesso edilizio sito a Gorizia, con ingressi dalla via Nazario Sauro n. 1 ed dalla via Fabio Filzi n. 3, di proprietà dello Stato, che ospita gli uffici giudiziari e gli uffici dell’Agenzia delle entrate/territorio. Il complesso è stato dato in concessione dall’Agenzia del demanio al Comune di Gorizia, nel 2011, con esclusione della porzione di fabbricato affidato agli uffici dell’Agenzia del territorio. La concessione prevede che restano ad esclusivo carico del concessionario (ovvero il Comune) ogni onere e spesa per gli eventuali adeguamenti che si rendessero necessari. Il complesso edilizio dovrà essere sottoposto a diversi interventi quali: adeguamento antincendio, impiantistico, tecnologico, barriere architettoniche, manutenzione facciate, etc».
«Considerata la particolare destinazione funzionale insediata del complesso edilizio, che accoglie quotidianamente un alto numero di fruitori ed addetti, quale prima fase si privilegia l’intervento di predisposizione del progetto preliminare generale aggiornato relativo al “Progetto Sicurezza VV.F.”. Tali lavorazioni - si legge nel Piano triennale - verranno suddivise per parti. Infatti, considerata l’impossibilità di effettuare lavorazioni in vaste porzioni del complesso, gli interventi di adeguamento verranno realizzati per singoli lotti, a seconda delle esigenze e necessità che verranno individuate di concerto con gli uffici giudiziari».
Quanto costeranno tali lavori? «Per la prima fase dei lavori si ipotizza un costo di 500.000 euro. Lo stesso importo viene previsto per ogni singolo anno al fine di poter intervenire con successivi lotti». Quindi, il Comune si ritrova a sborsare risorse importante per garantire le manutenzioni mentre lo Stato continua ad avere un credito di... 1,3 milioni.
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