Maxi citazione per usucapione, un “match” per 120 condomini
TRIESTE Sono complessivamente 120 le persone che compaiono nell’atto di citazione per un procedimento di usucapione che coinvolge il maxi condominio di via Baiamonti 38, 40, 42 e 44.
Mariano Cisco, un residente nel palazzo oggi deceduto e rappresentato dalla moglie Dorina Ghersa, aveva utilizzato un’area comune nella zona dei box senza che nessuno dei vicini avesse mai obiettato nulla. A distanza di 20 anni è scattata legalmente la possibilità di chiedere l’usucapione, in sostanza la proprietà del bene immobile che deve essere però attribuita con un atto giuridico.
Nel caso di specie il presidente del Tribunale, oltre alla citazione per pubblici proclami nella Gazzetta ufficiale, ha richiesto che l’annuncio venisse pubblicato anche sul quotidiano Il Piccolo, visto che coinvolge 120 persone, a vario titolo con delle proprietà nel maxi edificio. L’udienza è fissata il 24 giugno e ci sarà tempo fino al 4 dello stesso mese per costituirsi in giudizio.
«Nei casi di usucapione – spiega l’avvocato Barbara Fontanot – spetta a chi fa domanda, presentare delle prove e solitamente sono soprattutto testimonianze che non possono essere di soggetti coinvolti direttamente, quindi tendenzialmente vicini di casa di altri stabili».
L’usucapione si può richiedere se l’utilizzo del bene dura per almeno 20 anni senza nessuna interruzione temporale. Chiaramente deve essere una occupazione non violenta e non può essere clandestina. Al termine del procedimento, qualora venga riconosciuta l’usucapione, si può chiedere che venga intavolata la proprietà del bene. Questo passaggio, una volta concluso, rende il richiedente titolare a tutti gli effetti. —
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