Maxi-bonifica amianto via dall’Ansaldo 35mila mq di eternit

L’intervento riguarda la copertura dei vecchi capannoni per una superficie pari tre campi di calcio. Spesa: 1,8 milioni
Bonaventura Monfalcone-19.11.2011 Ansaldo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.11.2011 Ansaldo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE. Entro l'inizio del prossimo anno 36mila metri quadrati di eternit, qualcosa come tra i tre e i quattro campi da calcio messi assieme, spariranno dallo stabilimento di Ansaldo sistemi industriali. Si tratta forse della più massiccia operazione di bonifica portata a termine a Monfalcone negli ultimi venti anni assieme a quella realizzata nell'area dell'ex oleificio Gaslini. Anche sotto il profilo dell'investimento richiesto: Asi ha preventivato una spesa di 1,8 milioni di euro per portare a termine la rimozione e lo smaltimento delle coperture in cemento-amianto.

Asi è del resto l'erede delle strutture realizzate negli anni ’20 come Officine Elettromeccaniche del cantiere di Panzano, benché costantemente aggiornate sotto il profilo tecnologico.

La rimozione dell'eternit è stata decisa non a caso per migliorare il profilo ambientale dello stabilimento, anche a fronte della certificazione 14001 e del percorso stabilito per mantenerla con il Rina, l'ente certiticatore. Come sottolinea Asi, le analisi, effettuate periodicamente, sulla dispersione di fibre hanno sempre dato esito negativo, dimostrando l'assenza di rischi per i dipendenti e il rione.

Alla bonifica quindi si è andati perché «non aveva più senso mantenere una situazione che in prospettiva ne avrebbe potuto creare qualcuno». Il merito del discreto stato di conservazione delle coperture va comunque anche al clima umido dell'area vicina al bacino di Panzano: i tetti sono stati ricoperti da colonie di licheni che hanno funzionato come le vernici utilizzate per incapsulare le superfici in eternit.

Al momento è stato realizzato circa il 40% dell'intervento di smaltimento, che procede per lotti per non mandare in sofferenza la produzione di motori elettrici dello stabilimento di Panzano.

Solo in alcuni capannoni il tetto è dotato di soletta e quindi la bonifica ha potuto essere realizzata senza bloccare l'attività all'interno delle strutture. In altri questo non avviene e, quindi, il tetto deve essere scoperchiato per essere rifatto secondo le moderne tipologie costruttive.

Le operazioni di rimozione delle coperture in eternit vengono inoltre effettuate in orario notturno, quando non sono presenti lavoratori nelle aree interessate. La bonifica dell'amianto va perciò a completamento dei corposi investimenti programmati da Asi a Monfalcone. Vedi i 15,5 milioni di euro spesi per realizzare il nuovo capannone, pensato per la produzione e il collaudo di motori di grandissime dimensioni in parte già utilizzato, che Asi prevede di mandare a regime entro il prossimo anno. Si tratta di investimenti tutti realizzati fra l'altro "in proprio", impiegando i ricavati dell'attività industriale. Asi tiene quindi a dare atto all'azionista Patriarch Partners di aver sempre permesso alla società di reinvestire nel potenziamento delle proprie strutture produttive a partire dal 2006. Le prospettive per il sito produttivo di Monfalcone sembrano inoltre buone: già a fine estate il portafoglio ordini prevedeva un numero rilevante di commesse per il 2012.

di Laura Blasich

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