Maxi bollette dell’acqua, il caso si fa politico
TRIESTE. Il bubbone dei maxi conguagli imposti nelle ultime bollette, frutto dell’adeguamento delle tariffe idriche a livello nazionale, smuove la politica. La normativa dell’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente, con effetto retroattivo a partire dal primo gennaio 2018, ha infatti messo in crisi determinate categorie di famiglie e utenti commerciali. Tra questi la piscina Bianchi, che si è vista addebitare ben 83 mila euro, tanto che non sono escluse in futuro possibili ripercussioni sui prezzi per il pubblico.
Tra i primi a muoversi - per capire perché fino ad adesso la Regione non si è esposta e se è possibile tamponare i rincari - è stato il consigliere regionale Pd Francesco Russo, che ieri ha rivolto alla giunta Fedriga un’interrogazione a risposta immediata: «Regione e Ausir - così Russo - avrebbero potuto mediare e costruire delle proposte che danneggiassero il meno possibile l’utenza. Visto che l’applicazione di questa normativa prevede una fase transitoria fino al 2022, come fatto in altre regioni, anche noi avremmo potuto chiedere che le famiglie, anziché avere come limite i 24 metri cubi annui per una certa tariffa, ne avessero 30. Ciò dimostra che questa giunta è stata di nuovo colta contropiede».
A rispondergli - riferisce sempre Russo - è stato l’assessore all’Energia e all’Ambiente Fabio Scoccimarro, che «balbettando - incalza sempre Russo - ha spiegato che «la norma nazionale non prevede specifici spazi di manovra per le Regioni» ma che si «può provvedere all’individuazione di interventi al fine di ottenere effetti calmierati sulla tariffa del servizio». È stato poi fatto sapere che, per quanto riguarda le utenze non domestiche, l’ente regionale Ausir, che ha recepito la normativa in Fvg, sta facendo delle verifiche, mentre per i consumi familiari si è già adoperato per aumentare i metri cubi inizialmente assegnati, concedendo 24 metri cubi pro capite annui anziché i 18 originari.
A livello comunale invece ieri si è fatto sentire anche il pentastellato Paolo Menis, che ha chiesto al sindaco Roberto Dipiazza di «interfacciarsi con le autorità competenti, Arera e Ausir, affinché si adoperino per eliminare la retroattività delle nuove tariffe e, in ogni caso, di relazionarsi con AcgeasApsAmga affinché il gestore rateizzi fino a 18 bimestri». Se ne discuterà in Consiglio comunale il prossimo martedì. Intanto la lista di chi si è visto recapitare bollette da capogiro non si arresta. La piscina Bianchi, ad esempio, per 12mila metri cubi ha dovuto pagare 83mila euro «quando normalmente paghiamo 209mila per 51mila metri cubi», riferisce Franco Del Campo, direttore Fin Trieste. Entro l’anno, se il trend rimanesse questo, il conto finale potrebbe essere più salato di 130 mila euro rispetto agli altri anni.
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