Maurizio Gentile: «Venezia-Trieste pronta entro il 2025»

L’amministratore delegato di Rfi: «Parte il piano per velocizzare la tratta ferroviaria: i viaggiatori arriveranno a Mestre in un’ora e 5 minuti»
Un treno ad alta velocità
Un treno ad alta velocità

TRIESTE. Velocizzare la tratta ferroviaria Venezia-Trieste in otto anni: dopo che l’altro giorno l’amministratore delegato delle Fs Mario Michele Elia ha annunciato lo studio di fattibilità entro il prossimo dicembre, ieri mattina il leader di Rfi Maurizio Gentile, a margine del forum dedicato ai collegamenti su rotaia tra Italia e Balcani alla Marittima triestina, ha dettagliato quello che dovrebbe essere il percorso progettuale e attuativo per viaggiare in un’ora e 5 minuti da Mestre al capoluogo giuliano. Con un risparmio di tempo, a seconda dei treni, tra i 30 e i 50 minuti rispetto all’attuale, flemmatica marcia. Abruzzese, sessantenne, Gentile è a.d. della società infrastrutturale delle Fs dal luglio 2014, avendo alle spalle una competenza nel settore maturata in oltre trent’anni di servizio.

Ingegnere Gentile, è possibile articolare un cronoprogramma di massima per sapere quando l’utente potrà accorciare i tempi di viaggio fra Trieste e Mestre?

La sequenza temporale e procedurale potrebbe essere indicativamente questa: a partire dal principio del 2016 una decina di mesi per il progetto preliminare, al termine del quale sono prevedibili 4-5 mesi per la conferenza dei servizi con gli enti locali. Servirà un altro anno per il progetto definitivo, cui seguiranno 7-8 mesi necessari allo svolgimento della gara. E così ci approssimiamo ai tre anni preventivabili per le attività preparatorie: poi la realizzazione vera e propria implica 5 anni di lavori, per cui ritengo realistico stimare un arco di tempo complessivo tra gli 8 e i 9 anni. L’opera di velocizzazione potrebbe essere così approntata tra il 2024 e il 2025, più o meno in contemporanea con il completamento della Milano-Venezia.

Gli interventi sulla linea abbisognano di 1,8 miliardi. I soldi ci sono?

La richiesta di finanziamento è stata inserita nella proposta di aggiornamento 2015, relativa al Contratto di programma parte-investimenti 2012-2016, sottoscritto dal ministero delle Infrastrutture e da Rfi.

La quadruplicazione sarebbe costata 7,5 miliardi con un guadagno di tempo, rispetto alla velocizzazione, di solo 10 minuti. Perchè allora tanto tempo perso e non si è optato prima per la soluzione finanziariamente meno impegnativa?

Il progetto dell’alta velocità risale agli anni Novanta, quando gli scenari economici erano differenti da quelli attuali. Era un progetto di portata nazionale basato su altre premesse.

Venezia-Trieste veloce, c’è lo studio di fattibilità
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Quali sono le caratteristiche e le difficoltà principali di questa svolta progettuale?

Ci muoveremo lungo due direttrici: l’eliminazione delle tratte più lente e l’innovazione tecnologica. Le varianti di tracciato rappresentano la parte più impegnativa: si tratta della Portogruaro-Latisana e della San Giorgio di Nogaro-Bivio Aurisina. In tutto circa 40 chilometri per i quali prevediamo la costruzione di una linea nuova a velocità costante attorno ai 200 chilometri orari. Il complesso di interventi riguarda più esattamente la soppressione di 25 passaggi a livello tra Veneto e Fvg, il quadruplicamento del bivio San Polo-Monfalcone, le varianti di Portogruaro, di Latisana, del ponte sull’Isonzo, della Torviscosa-Cervignano, della Ronchi-Aurisina.

Sui/dai territori prevedete opposizioni?

Con i territori ci misureremo in sede di conferenza dei servizi. Sono fiducioso perchè buona parte delle opere era già prevista nella precedente progettazione.

I lavori ostacoleranno il servizio esistente?

No, anzi. Perchè le varianti non condizioneranno il binario attualmente operante e perchè le innovazioni tecnologiche, che saranno progressivamente inserite, miglioreranno la qualità del servizio.

Quando sarà attivata la fermata relativa al Polo intermodale di Ronchi?

E’prevista per il 2017: sarà un intervento a cura di Rfi e dell’Aeroporto di Ronchi con fondi in gran parte regionali. Pensiamo a una fermata standard per servizi regionali con una passarella pedonale collegata con l’aerostazione.

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