Matteoli gela Tondo sull’A4 "Da Roma niente risorse"

Confronto al meeting di Cl dove il ministro esclude soldi per le infrastrutture: "La terza corsia? Vedrò il governatore". Autovie, più poteri a Terpin e Razzini

RIMINI. «Non si potranno più realizzare infrastrutture con i soldi dello Stato. Non ci sono risorse, non dimenticatelo». Il ministro Altero Matteoli gela la platea. Niente applausi, tanto di moda in questi giorni qui al meeting di Comunione e liberazione: chiedere a Formigoni, la vera star dell’evento. Un battimani convinto e spontaneo poco dopo lo incasserà Renzo Tondo quando ricorda a tutti che lui i 300mila euro per l’incarico di Commissario della Terza corsia li ha rifiutati. Come dire: va bene le critiche alla casta, ma chiedo rispetto per chi lavora. Si discute di strade e grandi opere e l’annuncio di Matteoli fa sobbalzare più di qualcuno. Forse anche Tondo che, in serata, ribadirà la propria posizione. Che suona più o meno così: per la Terza corsia il governo cacci i soldi. La sala è davvero piena: parlano Fabio Cerchiai, presidente di Autostrade per l’Italia e di Atlantia spa, e Giuseppe Bonomi, presidente e ceo di Sea Aeroporti Milano. Tra le poltrone, nel grande salone della fiera, si scorge qualche volto di casa nostra: l’assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, il coordinatore del Pdl Isidoro Gottardo e il senatore Giulio Camber.

Terza corsia

È Tondo a entrare in argomento. Il presidente è invitato a raccontare le vicende del Friuli Venezia Giulia in tema di trasporti. «Quel pezzetto d’Italia, lassù, è importante per il Paese: da lì arrivano turisti, da lì si aprono i mercati dell’Est. Purtroppo per molto tempo siamo rimasti fuori. Ma negli ultimi anni abbiamo tolto la regione dalla marginalità con quattro interventi importanti, decisivi: la Grande viabilità triestina, la bretella di Osimo, il passante di Mestre e la A28, la nostra Salerno-Reggio-Calabria». E – aggiunge – adesso abbiamo incominciato con la Terza corsia che, grazie al commissariamento, è partita. Senza saremmo ancora fermi con gli espropri. Per l’opera non chiediamo soldi allo Stato – sostiene il presidente – ma strumenti per lavorare. Strumenti che, nel caso specifico Terza corsia, potrebbero concretizzarsi nel rinnovo della concessione ad Autovie Venete». Ma il nodo finanziamenti è tutt’altro che sciolto. La doccia fredda del ministro alle Infrastrutture: non tarda ad arrivare: «Lo Stato non assegna più risorse». Una battuta lapidaria che Matteoli, un’ora dopo, chiarisce: «Chiederò a Tondo un incontro perché voglio capire cosa si può fare per la Terza corsia in A4, visto che il governo non può finanziare grandi opere, ma può partecipare solo nei project financing, laddove c’è un rientro con i pedaggi». Un projet financing? «Mai parlato di questo – precisa subito dopo Tondo che, a fronte delle ultime dichiarazioni del ministro, torna alla carica sui fondi: «L’unica forma di partecipazione è che si trovi qualcosa anche per noi. Al Sud si è dato molto, bisogna aiutare anche il Fvg».

Piattaforma logistica

Nuova puntata per l’annosa questione della Piattaforma logistica per il Porto triestino. Dopo il no del Cipe – che con 7 miliardi di euro ha finanziato infrastrutture in Lombardia, Sicilia, Sardegna e Puglia ma non in Fvg – il ministro apre uno spiraglio. «Sul progetto non mettiamo una pietra tombale perché forse riusciamo a trovare i 30 milioni di euro dalla manovra finanziaria al momento del voto».

Superporto

Matteoli assicura che «il governo crede molto al progetto di Unicredit e che la trattativa non è in ritardo, anzi – fa sapere – nei prossimi giorni convocheremo il tavolo, forse già la prossima settimana».

Autovie Venete

La vicenda delle infrastrutture regionali si accende anche con le ultime novità in casa Autovie. Il 29 agosto il cda dovrebbe decidere sulla distribuzione dei compiti di Dario Melò che dal 31 agosto rimetterà l’incarico di ad, pur restando nel cda «per chiudere il percorso con le banche necessario a reperire i finanziamenti per la Terza corsia», ricorda Tondo. «Intendo assegnare maggiori deleghe al presidente Terpin – conferma il governatore – aspetto una sua risposta, ho molta fiducia in lui». Tondo è propenso a giocare, inoltre, la carta Razzini che potrebbe assumere la responsabilità sul personale. Ultima battuta ancora sul possibile aumento delle tariffe che il governatore potrebbe decidere proprio per far fronte agli investimenti per la Terza corsia: «Una compartecipazione dello Stato alleggerirebbe il prezzo dell’autostrada per i cittadini».

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