Mattarella tra le trincee dell’Isontino e a Trieste

Il 24 maggio - nel centenario dell'entrata in guerra dell'Italia - il Presidente della Repubblica sarà in visita al Monte San Michele. Prevista una sosta-lampo in piazza Unità, nel palazzo della Prefettura
New Italian President Sergio Mattarella receives the military honour upon his first arrival at Quirinale Palace, Rome, 03 February 2015. ANSA / ETTORE FERRARI
New Italian President Sergio Mattarella receives the military honour upon his first arrival at Quirinale Palace, Rome, 03 February 2015. ANSA / ETTORE FERRARI

Una visita solo rimandata. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è atteso in regione il 24 maggio per celebrare il centesimo anniversario dall’ingresso dell’Italia nella Grande guerra. Invitato a Gorizia prima ancora della sua elezione al Quirinale, lo scorso 21 marzo il Capo dello Stato non aveva potuto partecipare all’evento conclusivo del progetto “Pot Miru-Vie della Pace” al quale aveva presenziato l’omologo sloveno Borut Pahor. Per rinforzare i rapporti di collaborazione con la Slovenia, il 22 aprile l’inquilino del Colle sarà a Lubiana per ricambiare la visita della Transalpina. Il primo viaggio di Sergio Mattarella in veste di Presidente della Repubblica in Friuli Venezia Giulia coinciderà invece con una delle date più simboliche della storia italiana. L’ingresso ufficiale del nostro Paese nel conflitto.

Toccata e fuga

A livello ufficiale non trapela ancora nulla sul programma, ma secondo le prime notizie, la visita del capo dello Stato sarà molto breve. Poche ore in tutto. L’arrivo è previsto a metà mattina e la partenza avverrà già nel primo pomeriggio. Simbolico il luogo dove deporrà la corona di alloro. Anziché il monumentale Sacrario di Redipuglia, il presidente Mattarella si recherà sul Monte San Michele tra le trincee e le gallerie della Zona sacra. Sarà un momento di riflessione e raccoglimento senza troppa retorica che ricalcherà la sobrietà della visita alle Fosse Ardeatine compiuta in occasione dell’insediamento al Quirinale.

Le trincee sul Monte San Michele
Le trincee sul Monte San Michele

Prefettura o nave

Il grande punto di domanda riguarda il pranzo. Due sono le ipotesi ed entrambe riguardano Trieste. La prima prevede una colazione in Prefettura, la seconda contempla un veloce pasto a bordo di una delle navi della Marina militare impegnate in quei giorni nell’Alto Adriatico la cui presenza è stata richiesta in banchina sulle Rive. L’agenda del Presidente Mattarella non è ancora definitiva, la situazione è ancora molto fluida e sono possibili degli aggiustamenti in corsa, anche alla luce del suo viaggio del 25 e 26 maggio in Serbia e in Montenegro.

Il raduno

Il 24 maggio Redipuglia ospiterà la giornata conclusiva del quarto raduno nazionale di AssoArma in programma a Udine a partire dal 20 maggio. Per la cerimonia solenne del mattino con le associazioni combattentistiche e d’Arma e delle delegazioni straniere, al Sacrario sono attese tra le 10 e le 15mila persone e sono state invitate a presenziare tutte le più alte cariche dello Stato. Martedì a Casa Terza Armata si è svolta la prima riunione di coordinamento con i rappresentanti della prefettura e della questura di Gorizia, ma anche con quelli del Comune di Fogliano Redipuglia, del Comando Esercito Fvg, di Onorcaduti, della Protezione civile regionale e delle locali forze dell’ordine. Al Sacrario è previsto l'arrivo della "Marcia della concordia" e di un treno storico da Torino, ma per ricordare il conflitto AssoArma sta organizzando anche un lancio di paracadutisti ed il sorvolo dell'area da parte di alcuni aerei della Grande Guerra.

Ricordiamo che il 24 maggio 1915 è la data che segna l’ingresso del Regio esercito italiano nella Grande guerra. Da Manzano al mare la competenza è della Terza armata comandata per alcuni giorni dal generale Garioni e, dal 26, da Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta. Gli obiettivi delle prime ore di guerra sono la penetrazione dal confine lungo lo Judrio per conquistare il monte Quarin e il monte di Medea e la conquista dei due ponti sull’Isonzo a Pieris, che verranno fatti saltare dagli austriaci.

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