Mattarella: «Indegno traffico di uomini, l’Ue intervenga»

L’emergenza al centro dei colloqui col presidente sloveno Borut Pahor: fermare il caos in Libia dove si sta insinuando il terrorismo
Sergio Mattarella a Lubiana con Borut Pahor
Sergio Mattarella a Lubiana con Borut Pahor

INVIATO A LUBIANA. Tra Italia e Slovenia è la stagione del dialogo, del rispetto, delle sinergie nel nome dei comuni valori europei. A suggellare questa primavera diplomatica è giunto ieri a Lubiana il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha iniziato così, dalla Slovenia, la sua missione che lo porterà nelle principali capitali dell'ex Jugoslavia a partire da oggi quando sarà a Zagabria.

Il mare quieto dei rapporti bilaterali è stato però scosso dagli ultimi tragici eventi avvenuti nel Mediterraneo di fronte alle coste libiche con i naufragi dei barconi dei migranti. Un tema, quello dell'immigrazione, che è stato al centro dei colloqui tra Mattarella e il presidente sloveno, Borut Pahor. «Una tragedia - ha definito Mattarella quanto avvenuto nei giorni scorsi nel mare libico - che si manifesta in modo crudele con l'indegna opera dei mercanti di essere umani».

«Ci troviamo in una condizione - ha proseguito - in cui l'Unione europea ha la sua precisa responsabilità perché deve bloccare le condizioni che determinano la fuga, deve fermare l'opera dei trafficanti di uomini e deve farsi carico della situazione drammatica». «L'Ue - ha precisato il presidente - deve intervenire per trovare una soluzione in accordo con l'Onu per fermare la guerra civile in Libia dove si sta insinuando il terrorismo internazionale che è un pericolo per l'intera Europa».

E che la Libia sia un problema per la sicurezza europea lo ha ribadito anche il presidente sloveno Pahor. «È una crisi - ha detto - che può solo aggravarsi e il peggio potrebbe ancora venire se non si ferma quanto sta accadendo in Libia». «Speriamo che il vertice europeo straordinario decida che i migranti siano divisi tra i vari Stati d'Europa perché l'Italia sta facendo uno sforzo pesantissimo che noi comprendiamo e abbiamo compreso già in passato quando abbiamo inviato la nostra unità navale Triglav nelle operazioni di Mare Nostrum».

L'altro tema di politica internazionale affrontato è stato quello dell'approccio europeo ai Balcani occidentali. «L'Ue ha una grande responsabilità - ha affermato Mattarella - nel promuovere e nel difendere i valori di libertà e di democrazia». Valori che devono essere radicati anche nell'area balcanica proseguendo sulla strada dell'allargamento nei confronti di Paesi come Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Macedonia. «L'Europa quindi - ha precisato il capo dello Stato - ha una precisa responsabilità dello sviluppo e della stabilizzazione dell'intera area balcanica» che va perseguita con la politica dell'allargamento. Pahor ha quindi invitato Mattarella alla prossima sessione della cosiddetto Processo di Brdo-Brioni che unisce i presidenti di tutti i Paesi ex jugoslavi in un continuo confronto teso alla cooperazione reciproca in chiave europea.

A livello più strettamente bilaterale, Italia e Slovenia sono "condannate" a cooperare. L'Italia è il secondo Paese europeo nell'interscambio con la Slovenia per un valore complessivo di 6 miliardi di euro, secondo per l'ammontare degli investimenti e primo per turisti che si recano nel Paese ex jugoslavo. Pahor ha altresì chiesto a Mattarella che venga reso pubblico il lavoro del Comitato bilaterale di storici che hanno esaminato le vicende comuni di Slovenia e Italia dal 1880 al 1956 chiedendo altresì che i rappresentanti della minoranza slovena in Italia vengano ascoltati al Quirinale per discutere dei problemi relativi alla nuova legge elettorale e alla legge di riforma degli enti locali in Friuli Venezia Giulia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo