Matt & Bise catturano giovanissimi e adulti: «Youtuber si diventa ma bisogna studiare»

Oltre 150 ragazzi all’incontro con i popolari Pelusi e Bisegna I blogger Puente e Grassi: «Fake anche sui libri scolastici»
Bonaventura Monfalcone-25.10.2019 Incontro sulle fake news-Centro giovani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.10.2019 Incontro sulle fake news-Centro giovani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Oltre 150 ragazzi, di cui molti ancora in attesa di diventare un teenager, sono corsi venerdì al Centro giovani-Innovation young per vedere da vicino e magari rubare alla fine un selfie con Matt & Bise, al secolo Matteo Pelusi e Valentino Bisegna, due degli youtuber più seguiti del panorama nazionale. Forse senza fare troppo caso al tema dell’incontro organizzato dall’assessorato comunale alle Politiche giovanili, assieme ad Area science park. Già, perché nella sala maggiore della struttura di viale San Marco i due youtuber, entrambe classe 1993, capaci di raccogliere quasi 2,5 milioni di iscritti al proprio canale, si sono ritrovati a parlare di “Fake dentro le news” assieme a chi le “bufale” le smonta di professione, come il giornalista e blogger David Puente, e a chi si occupa di comunicazione digitale, in particolare nelle scuole, come Edoardo Grassi, dell’agenzia Punktone! di Gorizia.

«Ma lo sapete che anche nei libri di scuola ci sono delle fake?», ha detto proprio Grassi rivolgendosi alla platea di giovanissimi e catturandone subito l’attenzione e qualche commento salace, forse nel momento in cui l’attenzione, a quasi un’ora dall’inizio dell’incontro, iniziava a scarseggiare. Il botta e risposta tra youtuber e professionisti è stato sempre scherzoso, dando però modo di parlare di informazioni anche palesemente non attendibili, ma che alla fine rischiano di diventarlo grazie ad algoritmi che inondano pc e smartphone una volta che si è cercato qualcosa sui motori di ricerca, su YouTube, su Facebook e social vari. «Chi crede al terrapiattismo?», ha domandato David Puente. «Ma io ovviamente», ha risposto Bise, giocando sui meccanismi delle teorie del complotto che, in buona sostanza, finiscono con il mettere in discussione proprio tutto.

In sala anche alcuni adulti, tra insegnanti, esponenti del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, che da trent’anni di occupa di smascherare bufale, scientifiche o meno, e genitori, sicuramente colpiti dal successo dei due torinesi, come di altri “influencer”. «Qui ci sono i cantieri navali e i ragazzi che non fanno l’università magari finiscono a lavorare lì – ha detto una mamma –. Ma fare lo youtuber, il blogger, può essere un lavoro per questi ragazzi?». «Può esserlo – hanno risposto Matt & Bise –, perché presentiamo la dichiarazione dei redditi e quindi guadagniamo. Noi abbiamo iniziato per caso, ma dietro i video che pubblichiamo c’è un lavoro di scrittura, di “costruzione”». Insomma, non ci si inventa mai e studiare è fondamentale, è stato il messaggio che la coppia ha voluto lanciare alla platea di giovanissimi e di studenti delle superiori. «Io devo studiare, informarmi, aggiornarmi costantemente – ha aggiunto Puente –. Quando poi non ho le competenze sufficienti mi fermo e chiedo a chi ne sa di più».

Insomma, in sala sono passati messaggi importanti, anche se in modo “leggero”. «È quello che volevamo – ha commentato l’assessore alle Politiche giovanili, Antonio Garritani –. E che continueremo a fare, dopo questo appuntamento e quello dello scorso anno con gli youtuber Awed e Dose, coinvolti in un incontro sul bullismo». Per Area science park si tratta in ogni caso di iniziative di innovazione sociale, area che ha iniziato a presidiare in modo da valutare l’impatto delle nuove tecnologie sui comportamenti della popolazione. Area sta inoltre già lavorando a un nuovo appuntamento “interattivo”, costruito su laboratori e l’ascolto di giovani imprenditori che ce l’hanno fatta, per parlare dell’economia circolare applicata al mondo della moda. —



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