Matrimonio a New York per l’ex assessore Omero e il compagno Tomas
L’ex assessore comunale allo sviluppo economico Fabio Omero e il suo compagno Tomas Rigali hanno detto sì. Anzi, hanno pronunciato il fatidico «I do», visto che si sono sposati e scambiati le fedi a New York dove sono consentiti i matrimoni tra coppie omosessuali. La cerimonia che ha ufficialmente riconosciuto la loro unione è stata celebrata l’altro ieri da Angel Lopez. Omero in abito scuro, visibilmente emozionato, Rigali in spezzato tortora e grigio, entrambi senza cravatta. «È stato un momento unico - ammette Omero - era un’idea su cui meditavamo da tempo e che abbiamo deciso di concretizzare in concomitanza con i 20 anni di fidanzamento».
Fabio e Tomas si sono conosciuti nel lontano 1993 in una discoteca in Friuli. E da allora non hanno mai smesso di amarsi. Il loro è un rapporto consolidato, vissuto da sempre alla luce del sole ma con estrema discrezione. Una convivenza e un amore mai negati, neanche negli anni in cui vedere due uomini per mano o scambiarsi un bacio suscitava polemiche e indignazione. E ora - ma non per la legge italiana - sono l’uno marito dell’altro. In altre parole, sposi. «Speravamo di poter coronare questo sogno in Italia – dice Omero - ma visto che qui la situazione è ancora bloccata abbiamo optato per New York, dove due persone dello stesso sesso e non residenti possono unirsi in matrimonio».
L’ex assessore spiega che su una rivista gay americana è stato persino pubblicato un intervento del sindaco newyorkese, Michael Bloomberg, che dà il benvenuto alle coppie omosessuali che arrivano in città per sposarsi. «Quello a New York – scrive Rigali in un post pubblicato su Facebook al suo rientro a Trieste - è stato un viaggio importante e magnifico, non solo perché è una città pazzesca, ma perché dopo vent’anni di fidanzamento mi sono finalmente sposato. Con me e mio marito c'erano i nostri migliori amici che sono stati i nostri testimoni. Auguro a tutti di vivere un'emozione così bella».
«Il regalo più bello – racconta Omero - è quello delle congratulazioni, delle dimostrazioni di amicizia e di vicinanza che ci stanno inviando amici e conoscenti». La coppia non intende avere figli ricorrendo ai metodi consentiti in altri paesi e nemmeno adottarne. «Non è nei nostri programmi – spiega l’ex assessore della giunta Cosolini – in linea generale sulla possibilità di una coppia gay di adottare un figlio credo spetti al giudice decidere quale sia la soluzione migliore per un bambino, tenendo conto delle esigenze del piccolo più che di quelle dei possibili genitori».
Quella formata da Omero e Rigali non è l’unica coppia omosessuale triestina a essersi sposata all’estero. Lo testimoniano le titolari del negozio di bomboniere Blu, uno dei primi ad aver proposto a livello nazionale le bomboniere per unioni gay. «Ad essersi sposati all’estero, nei paesi che lo consentono, nell’ultimo anno ci sono state diverse coppie gay di Trieste», assicurano: «Abbiamo confezionato noi le bomboniere che il più delle volte sono spiritose e ritraggono un uomo che porta in braccio un altro uomo».
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