Matite e colori per uno sketch e il lockdown diventa album

TRIESTE Disegnano sul posto, cioè catturando ciò che osservano all'aperto o nella propria casa, e le loro creazioni raccontano la porzione di mondo che hanno attorno e i luoghi che frequentano. Per disegnare utilizzano ogni genere possibile di strumento, si sostengono a vicenda e hanno l'abitudine di condividere online le loro opere. Sono gli artisti di Urban Sketchers, un'organizzazione internazionale che promuove chi si dedica a questa pratica e a Trieste è rappresentata da un gruppo numeroso e appassionato, che ha dato il via a una maratona internazionale di disegno. Durante la quarantena per l'epidemia da Covid-19, su Facebook gli amici-artisti si sono dati un appuntamento quotidiano, partecipando da Trieste e da molte altre città italiane e straniere.
Ogni giorno, per quarantanove giorni, esattamente dal 16 marzo al 3 maggio, hanno realizzato e postato un disegno sul tema proposto. In totale sono stati pubblicati online quattromilacinquecento disegni. Da quella valanga sono stati selezionati centoquarantadue artisti, raggruppati per tutti i giorni che hanno segnato il famoso lockdown italiano di primavera, e ora i loro lavori sono pubblicati nel bel volume “Esketchamodacasa – Quarantanove disegni per la quarantena” (Edizioni Boreali, pp. 130, euro 22, ordinabile online sul sito dell’editore) curato da Lorenzo Dotti e Mario Salvatori. I temi su cui i disegnatori hanno scatenato la loro creatività sono variegati e si riallacciano tutti alla condizione di isolamento in cui si è vissuto nella scorsa primavera: dalla colazione, raccontata con caffettiere, torte, frutta e biscotti, ai panorami osservati fuori dalla finestra, dai mobili e soprammobili più amati all'arredamento del bagno che comprende wc con mostricciattoli che vi si arrampicano e autentici campi di battaglia con calzini e biancheria gettati ovunque.
Matite, acquerelli, pennarelli, pennelli sono gli strumenti più utilizzati dagli sketcher raccolti in questo libro che permette di fare un autentico giro intorno al mondo: i disegni arrivano, infatti, anche dall'Irlanda, dalla Francia, dalla Polonia ma il progetto nella sua versione online ha toccato l'India, l'Africa, l'Argentina e il Canada. Di Trieste sono Cristina Trivellato e Giovanna Pacco la quale firma la presentazione del volume. «Come affrontare l'obbligo di un periodo di isolamento così lungo?», si chiede Pacco, «C'era un solo modo: raccontandolo a colpi di sketch! Ci siamo inventati dei temi, è venuto fuori di tutto. Oltre ai paesaggi italiani abbiamo cominciato a vedere bagni tedeschi, cucine portoghesi, a conoscere abitudini quotidiane di tanti luoghi diversi».
Il tam tam sulla rete si è diffuso con una velocità inaspettata e la voglia di condividere con gli altri per immagini la propria realtà personale è diventata in breve tempo una necessità collettiva. Scarpe, mutande, animali domestici, giocattoli vecchi sono diventati i soggetti dello scambio giornaliero tra i disegnatori di Urban Sketchers, ma sono comparsi anche le mani e i piedi, dettagli intimi ed essenziali di un gruppo di amici che impara a conoscersi a distanza attraverso l'arte e che alla fine arriva anche ad autoritrarsi, con ironia e originalità. Le immagini del libro sono accompagnate, e molto spesso utilmente completate, da brevi testi curati e tradotti da Giovanna Pacco e Angela White.
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