Matite e colori per uno sketch e il lockdown diventa album

Dal 16 marzo al 3 maggio gli Urban Sketchers hanno creato 4500 disegni 49 di questi sono diventati un libro che racconta la quarantena in Italia 

TRIESTE Disegnano sul posto, cioè catturando ciò che osservano all'aperto o nella propria casa, e le loro creazioni raccontano la porzione di mondo che hanno attorno e i luoghi che frequentano. Per disegnare utilizzano ogni genere possibile di strumento, si sostengono a vicenda e hanno l'abitudine di condividere online le loro opere. Sono gli artisti di Urban Sketchers, un'organizzazione internazionale che promuove chi si dedica a questa pratica e a Trieste è rappresentata da un gruppo numeroso e appassionato, che ha dato il via a una maratona internazionale di disegno. Durante la quarantena per l'epidemia da Covid-19, su Facebook gli amici-artisti si sono dati un appuntamento quotidiano, partecipando da Trieste e da molte altre città italiane e straniere.

Matite e colori per uno sketch: il lockdown in un libro grazie agli Urban Sketchers

Ogni giorno, per quarantanove giorni, esattamente dal 16 marzo al 3 maggio, hanno realizzato e postato un disegno sul tema proposto. In totale sono stati pubblicati online quattromilacinquecento disegni. Da quella valanga sono stati selezionati centoquarantadue artisti, raggruppati per tutti i giorni che hanno segnato il famoso lockdown italiano di primavera, e ora i loro lavori sono pubblicati nel bel volume “Esketchamodacasa – Quarantanove disegni per la quarantena” (Edizioni Boreali, pp. 130, euro 22, ordinabile online sul sito dell’editore) curato da Lorenzo Dotti e Mario Salvatori. I temi su cui i disegnatori hanno scatenato la loro creatività sono variegati e si riallacciano tutti alla condizione di isolamento in cui si è vissuto nella scorsa primavera: dalla colazione, raccontata con caffettiere, torte, frutta e biscotti, ai panorami osservati fuori dalla finestra, dai mobili e soprammobili più amati all'arredamento del bagno che comprende wc con mostricciattoli che vi si arrampicano e autentici campi di battaglia con calzini e biancheria gettati ovunque.

Matite, acquerelli, pennarelli, pennelli sono gli strumenti più utilizzati dagli sketcher raccolti in questo libro che permette di fare un autentico giro intorno al mondo: i disegni arrivano, infatti, anche dall'Irlanda, dalla Francia, dalla Polonia ma il progetto nella sua versione online ha toccato l'India, l'Africa, l'Argentina e il Canada. Di Trieste sono Cristina Trivellato e Giovanna Pacco la quale firma la presentazione del volume. «Come affrontare l'obbligo di un periodo di isolamento così lungo?», si chiede Pacco, «C'era un solo modo: raccontandolo a colpi di sketch! Ci siamo inventati dei temi, è venuto fuori di tutto. Oltre ai paesaggi italiani abbiamo cominciato a vedere bagni tedeschi, cucine portoghesi, a conoscere abitudini quotidiane di tanti luoghi diversi».

Il tam tam sulla rete si è diffuso con una velocità inaspettata e la voglia di condividere con gli altri per immagini la propria realtà personale è diventata in breve tempo una necessità collettiva. Scarpe, mutande, animali domestici, giocattoli vecchi sono diventati i soggetti dello scambio giornaliero tra i disegnatori di Urban Sketchers, ma sono comparsi anche le mani e i piedi, dettagli intimi ed essenziali di un gruppo di amici che impara a conoscersi a distanza attraverso l'arte e che alla fine arriva anche ad autoritrarsi, con ironia e originalità. Le immagini del libro sono accompagnate, e molto spesso utilmente completate, da brevi testi curati e tradotti da Giovanna Pacco e Angela White.
 

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