Massoni al tempo di spending review: canone di 180 euro

Il Tempio di corso Saba ha aperto le porte al pubblico Una signora giunta dall’Austria: «Da noi sedi inaccessibili»
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 08/06/13 - Corso Saba, Sede Massoneria, Porte Aperte
Lasorte Trieste 08/06/13 - Corso Saba, Sede Massoneria, Porte Aperte

«In regione ormai siamo più di 350, ogni anno cresciamo del 5-8%. Del resto il canone associativo è di 180 euro all’anno: a misura di operai e artigiani». È il Grande Oriente d’Italia, la principale obbiedenza massonica, al tempo della crisi e della spending review, così come la descrive il presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Friuli Venezia Giulia, l’avvocato friulano Umberto Busolini. Secondo i “muratori” è anche il il tempo della trasparenza, ma solo a chiedere i nomi dei Venerabili (non certo di tutti gli iscritti perché non avrebbe senso) che sono a capo delle tredici logge regionali, si inalberano.

Ieri pomeriggio comunque le porte del Tempio massonico, al secondo piano di corso Saba 20, dove c’è il “comando” regionale del Goi, sono rimaste aperte per chiunque avesse voluto entrare a cercare “scheletri negli armadi”. «Ha telefonato una signora dall’Austria - ha confidato Busolini - è affascinata dagli ideali massonici, ma nel suo Paese nessuna loggia le ha permesso una visita, per cui ha preannunciato che questo pomeriggio sarà qui». Alle 16, ora di inizio visite, poche persone in realtà hanno fatto capolino sulla soglia. La sede è composta anche da una sala riunioni, un’altra più grande dove si tengono anche conferenze pubbliche e dove vi sono i gonfaloni delle sette logge triestine, la biblioteca, una teca che contiene cimeli storici, una cucina e poi logicamente il Tempio vero e proprio con la grande Sala delle adunanze che reca tutti i simboli della “muratoria”: la pietra grezza e il maglietto, la Bibbia con la squadra e il compasso, il candeliere a sette braccia, la scacchiera sul pavimento e l’occhio del Grande architetto dell’universo. All’interno del Tempio, il Maestro Venerabile, il Primo Sorvegliante, il Secondo Sorvegliante, l’Oratore, il Segretario, il Maestro delle cerimonie, il Primo Diacono, il Secondo Diacono, il Copritore interno hanno scranni privilegiati.

Il Tempio di corso Saba aveva aperto per la prima volta la propria sede alla città il 5 novembre 2005 allorché aveva messo a disposizione su un tavolo anche i volumi con i testi della Commissione d’inchiesta sulla Loggia P2. Erano trascorsi ottant’anni da quando, il 5 novembre 1925 le squadre fasciste devastarono la sede massonica di allora, situata all’interno del Teatro Verdi e fecero un falò di tutti i libri, i documenti e gli arredi. «C’erano tanti massoni tra coloro che, soprattutto attraverso il Partito d’azione, dopo la dittatura e la guerra hanno fatto dell’Italia un Paese libero, più giusto e moderno - commenta, mentre Busolini sta a sentire, l’avvocato Enzio Volli, Gran maestro onorario del Goi. Poi aggiunge: «Oggi la morale collettiva è sparita più da noi che altrove: mai in Italia un membro del governo si dimetterebbe per aver copiato la tesi di laurea o per non aver pagato i contributi alla colf, come invece è successo all’estero. Perché l’Italia ha smarrito il concetto di società civile essendo stata monopolizzata da due visioni opportunistiche della vita quali quella democristiana e quella comunista. La massoneria conserva oggi dunque un compito fondamentale: aiutare la costruzione di una società migliore». «E lo fa non soltanto all’interno delle proprie logge dove i fratelli sono in costante aumento e sono ormai quasi 23mila - aggiunge Busolini - ma anche attraverso i molti incontri pubblici che a livello nazionale organizza settimanalmente favorendo l’incrocio di persone e di idee».

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