Massimo Lia sarà il nuovo procuratore capo

Massimo Lia sarà il nuovo procuratore capo della Repubblica di Gorizia. Manca l’ufficialità, ma il suo arrivo nel capoluogo isontino viene dato per certo dopo l’assenso per la sua nomina ricevuto dalla Quarta commissione del Consiglio superiore della magistratura. Non resta che il via libera da parte del plenum del Csm, ritenuta ormai una pura formalità.
Si prevede che Lia assuma il suo nuovo incarico nel mese di aprile interrompendo una “vacatio” durata quasi un anno dopo il trasferimento, su sua richiesta, alla Procura dei minorenni di Catania della dottoressa Caterina Ajello.
Per Lia, originario di Cosenza ma trapiantato nell’isontino da molti anni, si tratta di un ritorno a Gorizia, dove ha svolto per diversi anni il suo incarico di magistrato prima giudicante e poi inquirente. È stato pretore e poi sostituto procuratore della Repubblica.
Ha lasciato il Palazzo di giustizia di via Nazario Sauro nel settembre del 2002 con destinazione Trieste dove ha ricoperto il ruolo di consigliere alla Corte d’appello. Dal capoluogo giuliano poi il trasferimento alla Procura generale di Catanzaro in qualità di sostituto occupandosi tra l’altro, assieme ad un altro collega, dell’inchiesta “Why not”.
Dopo la partenza della Ajello sono stati sette i magistrati che hanno presentato domanda tra i quali, oltre a Lia, il procuratore aggiunto di Brescia Sergio Raimondi (che poi ha rinunciato), il sostituto procuratore di Trieste Federico Frezza e il sostituto udinese Claudia Danelon.
Pur con l’arrivo di Lia, la Procura della Repubblica di Gorizia resta con un organico molto ridotto. Attualmente su sei magistrati in pianta organica e che erano in servizio fino all’estate scorsa, al secondo piano del Palazzo di giustizia lavorano tre sostituti, di cui uno viene a turno applicato dalla Procura della Repubblica di Udine in attesa della nomina di un nuovo magistrato. Con l’arrivo di Lia resterebbero scoperti ancora due posti.
Situazione migliore in Tribunale dove da un paio di giorni, con l’arrivo di un nuovo giudice, la pianta organica di 11 magistrati è al completo.
Resta deficitaria invece la pianta organica dei cancellieri e del personale amministrativo, figure importanti per far camminare speditamente la macchina burocratica della giustizia. (fra. fem.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo