Massacro di Lignano, Reiver confessa

Il giovane in carcere a Cuba collabora con gli inquirenti italiani che lo hanno interrogato e ricostruisce le fasi dell’omicidio nella villetta dei coniugi Burgato . Escluso il coinvolgimento di terzi, oltre alla sorella Lisandra

Reiver Laborde Rico, il cubano di 24 anni in prigione a L’Avana, ha risposto alle domande degli inquirenti e ha reso una confessione su tutti i fatti contestatigli in relazione all’omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero massacrati nella loro villetta di Lignano Sabbiadoro nell’agosto scorso. Massacro di cui il giovane è accusato insieme con la sorella Lisandra, in carcere a Trieste. Il giovane ha confermato il movente della rapina ricostruendo l’episodio più cruento in maniera un po’ diversa rispetto al racconto reso dalla sorella Lisandra che gli attribuiva tutta la responsabilità materiale delle coltellate.

Reiver ha risposto a tutte le domande senza alcuna reticenza. Ha ricostruito tutti i contorni della vicenda dalla preparazione della rapina fino alla fuga. Il ragazzo avrebbe anche indicato il posto dove ha abbandonato lo zaino con i vestiti utilizzati con i coltelli ma ha escluso il coinvolgimento di terze persone.

L’interrogatorio di Reiver Laborde Rico è stato coordinato da un magistrato cubano alla presenza degli investigatori italiani - il capitano del Nucleo investigativo carabinieri di Udine, capitano Fabio Pasquariello, il capitano Giuseppe De Felice del reparto crimini violenti dei Ros di Roma e dal tenente dell’Interpool Stefano Carella - dell’ufficiale di collegamento italiano, che hanno posto i quesiti predisposti in accordo con il pubblico ministero Claudia Danelon attraverso le autorità cubane. L’interrogatorio è stato videoregistrato.

«Ci attendiamo risultati ottimi dalla missione - ha dichiarato il procuratore capo di Udine Antonio Biancardi - gli inquirenti sono pienamente consapevoli dell’importanza della missione e conoscono bene tutti i fatti».

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