Mascherine gratis, prima gli over 75: i dubbi dei sindaci su criteri e priorità

TRIESTE. L’obiettivo è anzitutto proteggere gli anziani, la fascia più fragile della popolazione, ed è proprio ai nuclei familiari composti da almeno una persona “over 75” che in questi giorni verranno consegnate in via prioritaria le mascherine gratuite fornite dalla Regione e distribuite dalla Protezione civile (due per ogni nucleo familiare). È l’indicazione di massima data dal vicegovernatore e assessore alla Salute Riccardo Riccardi, lasciando comunque modo ai sindaci di aggiungere anche altri criteri.
La delega dalla Regione
«Ferma restando la facoltà dei sindaci di individuare le priorità di azione – è la dichiarazione rilasciata ieri da Riccardi –, con questa prima distribuzione di 20 mila mascherine, in base alle stime demografiche sulla popolazione regionale, andremo a soddisfare l’esigenza di tutti i nuclei familiari composti da almeno un over 75. Dotare i soggetti più anziani di una protezione, permetterà loro di abbattere un margine di rischio nello svolgere attività essenziali come, ad esempio, fare la spesa».
Monrupino battistrada
A Monrupino, dove ieri sono arrivate 50 mascherine da distribuire, le prime nel territorio dell’ex Provincia di Trieste, il sindaco Tanja Kosmina ha optato per una procedura mirata che potrebbe fungere da esempio anche per altre amministrazioni comunali: ha deciso di contattare i due medici di base che operano nel territorio chiedendo loro di stilare un elenco di persone e nuclei familiari basato sulle condizioni di salute, non solo vincolato al dato anagrafico. Tra oggi e domani le mascherine saranno consegnate porta a porta dai volontari della protezione civile. Un criterio che verrà applicato anche a Muggia dove 800 mascherine saranno consegnate domani alla Protezione civile locale e poi distribuite casa per casa a partire da lunedì. Saranno impegnati nella consegna anche gli scout muggesani dell’Agesci e i carabinieri volontari, ovviamente tutti con dispositivi di protezione facciale adeguati.
Un dilemma che pesa
Per i sindaci, inevitabilmente, è un compito gravoso dover scegliere a quali cittadini consegnare le mascherine gratuite e a quali no, in attesa di poter disporre tra qualche settimana di protezioni facciali in grado di coprire il fabbisogno di tutta la popolazione. Ne vengono prodotte 20 mila al giorno da destinare alla distribuzione gratuita, quindi ci vorrebbero quasi due mesi per distribuirle al mezzo milione abbondante di nuclei familiari della regione. Difficile intravedere un’alternativa, del resto: chi meglio dei sindaci conosce il proprio territorio?
A farsi portavoce del malessere per l’ingrata incombenza è stato ieri il presidente dell’Anci Fvg, Dorino Favot. «Non possono essere i sindaci a scegliere la priorità con cui avviene la distribuzione. Sono necessari criteri di carattere sanitario – ha sottolienato in un appello rivolto alla Regione –. La Protezione civile ha contattato i singoli Comuni per la distribuzione delle mascherine che ogni amministrazione donerà ai propri cittadini. Attualmente il numero non è sufficiente per soddisfare la richiesta di ogni nucleo familiare. La decisione sul criterio più corretto da adottare viene lasciata ai sindaci che si vedono costretti a scegliere basandosi sul loro buonsenso che però potrebbe non essere sufficiente: se iniziamo la consegna dai più anziani, i più colpiti dal Covid 19, il rischio è di escludere persone che combattono da anni con gravi patologie».
Concetti condivisi da Kosmina: «Noi sindaci non siamo in grado di valutare, ecco perché ho pensato ai nostri medici». «Si tratta di un onere pesante, senza con questo voler criticare la Regione – osserva il sindaco di Muggia Laura Marzi –. Riccardi aveva le sue ragioni quando ci ha detto che solo noi sindaci possiamo conoscere le priorità del nostro territorio. Coinvolgeremo i medici di base, il distretto, i servizi sociali per stilare un elenco di nuclei familiari composti da persone più fragili, a cominciare dagli anziani. È chiaro che 800 mascherine significa poter rifornire solo 400 nuclei familiari su circa 6.500 che risiedono a Muggia».
Mappa delle consegne
Ogni nucleo familiare avrà a disposizione due mascherine lavabili fino a 20 volte. Grado di filtrazione di 5 micron per contenere le particelle salivali e ridurre così la diffusione del contagio. Ieri, oltre a Monrupino, sono arrivate a Caneva, Chions, Valvasone Arzene, San Vito al Tagliamento, Prepotto, Pradamano, Taipana, Grimacco. Domani mattina sono attese a Muggia. Poi toccherà, verosimilmente non prima di domani, anche a Duino, Trieste, San Dorligo. La consegna a domicilio in questi ultimi tre comuni scatterà all’inizio della prossima settimana.
Sos alla Carinzia
Nell’assemblea del Gect, che si è tenuta in videoconferenza, il governatore Fedriga e Riccardi hanno chiesto alla Carinzia di intercedere nei confronti del governo austriaco per agevolare l’arrivo in Italia di una partita di 2 milioni di mascherine chirurgiche che faranno scalo all’aeroporto di Vienna il 1 aprile: «Ringraziamo da subito il governatore e presidente del Gect, Peter Kaiser, per quello che riuscirà a fare» A Udine arrivate 12 mila mascherine che il Fogolar Furlan di Shanghai ha donato all’Ordine professioni infermieristiche.
L’esposto
Il segretario regionale del Cimo (sindacato dei medici ospedalieri) Giulio Andolfato ha firmato un esposto indirizzato a Prefetto e Procura. Riguarda il caso di un’internista in servizio a Cattinara, positiva, che ha lamentato ritardi e incongruenze sia nella tempistica che nelle procedure con cui gli operatori sanitari – a cominciare da lei stessa – sono stati sottoposti a tampone. È essenziale – si ribadisce nell’esposto – che i test sugli operatori siano il più possibile tempestivi.
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