Mascherina? Non se si cammina. Ecco quando diventa obbligatoria

I chiarimenti dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica 
Foto BRUNI Trieste 17.08.2020 Ordinanza covid: mascherine di nuovo obbligatorie negli assembramenti esterni--buffet cavana
Foto BRUNI Trieste 17.08.2020 Ordinanza covid: mascherine di nuovo obbligatorie negli assembramenti esterni--buffet cavana

Mascherine obbligatorie all'aperto e stop ai balli in discoteca:cosa dice la nuova ordinanza del Ministero della Salute

TRIESTE Scattano i controlli sull’applicazione dell’ordinanza ministeriale che impone, oltre alla chiusura dei locali da ballo, anche l’obbligo di indossare la mascherina dalle 18 alle 6, nei luoghi in cui si possono creare «potenziali assembramenti», anche di «natura spontanea e/o occasionale». Quindi in piazze, slarghi, vie, lungomari e nelle zone antistanti i pubblici esercizi, dove confluirà probabilmente un numero maggiore di giovani che prima andavano in discoteca.

Con la direzione pratica del questore Giuseppe Petronzi verrà attuata prima «un’azione didattica», volta a sensibilizzare ed educare i cittadini al contenuto del documento, e poi, soprattutto nel weekend, si punirà chi non rispetterà le regole, con sanzioni dai 400 ai 3.000 euro. È il modus operandi deciso martedì 18 agosto durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Valerio Valenti, che si è confrontato sul recente testo che, salvo proroghe, resterà in vigore fino al 7 settembre.

La riunione ha chiarito alcuni dubbi: in particolare quando e dove indossare la mascherina. Su questo punto c’è infatti un effettivo cambiamento rispetto a prima. «Questa ordinanza – spiega il commissario di governo – elimina il concetto di distanziamento, per cui a prescindere da quest’ultimo, nei luoghi in cui potenzialmente si potrebbero determinare degli assembramenti, dalle 18 alle 6, bisognerà indossare la mascherina. Prima, invece, c’era l’alternativa delle misure». Tuttavia, si tratta di disposizioni – specifica Valenti – introdotte dal governo a partire da situazioni anomale registrate in altre parti d’Italia, poiché «qui c’è un buon livello di rispetto delle regole».

Bisognerà dunque coprirsi bocca e naso in alcune zone della città, ma non mentre si cammina. «Si tratta di provvedimenti da applicare in situazioni statiche, non dinamiche». Quindi i controlli avverranno principalmente nei pressi degli esercizi pubblici, ma anche in luoghi dove, ad esempio, i giovani hanno l’abitudine di ritrovarsi. Dal fine settimana le zone più sensibili saranno, in particolare, via Torino, via San Nicolò, piazza Barbacan e viale XX Settembre.

Alcuni esempi pratici che spiegano quando è indispensabile portare il dispositivo sanitario li snocciola il vicesindaco Paolo Polidori, che non risparmia critiche sull’ordinanza: «È stata scritta con i piedi, c’è una difficoltà nel definire il luogo che ha delle caratteristiche fisiche per cui si possono creare degli assembramenti». Nella Pineta di Barcola, ad esempio, sarà necessario indossare la mascherina, così come sorseggiando un drink davanti ai chioschi sul lungomare o davanti a qualsiasi altro esercizio pubblico. L’obbligo decade se si è seduti a un tavolo per mangiare o bere.

Il prefetto assicura che i gestori non saranno passibili, come in passato, di sanzioni nel caso in cui i consumatori non siano in regola. Ma comunque si richiede loro di «richiamare l’attenzione del cliente sul buon senso e a utilizzare mascherina all’interno dei dehors» aggiunge Polidori. D’accordo su questo punto Federica Suban, presidente della Fipe Trieste: «Chi ha un’attività è responsabile del comportamento dei propri clienti. Mettere la mascherina non è impossibile, bisogna quindi fare un minimo di sforzo». —




 

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