Marsiglia superata da Siot, i francesi all’Antitrust
Marsiglia il sorpasso non l’ha proprio digerito e contro il dirottamento di flotte di petroliere dal terminal francese a quello triestino della Siot, che oggi da solo movimenta tre quarti dei traffici del porto di Trieste, ha presentato denuncia all’Antitrust. L’esposto, che sarebbe finito sui tavoli della Direzione generale concorrenza dell’Unione europea, avrebbe di mira più in generale il Gruppo Tal, di cui la Siot assieme alle due consorelle austriaca e tedesca fa parte e, secondo voci accreditate, coinvolgerebbe in qualche modo anche l’Autorità portuale di Trieste. Sulla questione, appena scoppiata, la Società italiana per l’oleodotto triestino e in particolare la sua presidente, Ulrike Andres, ieri non hanno inteso fornire alcuna informazione. È un fatto che il sorpasso in vetta ai porti petroliferi del Mediterraneo si sia materializzato l’anno scorso allorché i tedeschi e in particolare la raffineria di Karlsruhe ha ritenuto preferibile approvvigionarsi completamente attraverso Trieste piuttosto che puntare ancora parzialmente su Marsiglia. Pressoché contemporaneamente la Repubblica ceca, attraverso il gruppo statale Mero, è entrata nel capitale sociale della Tal con una quota del 5% e ha rafforzato le sue ordinazioni di greggio nell’ottica di rendersi sempre più indipendente dai rifornimenti russi. Di conseguenza, in barba alla overcapacity stimata in Europa attorno al 15%, la Siot nel 2013 ha stabilito il proprio record assoluto con 41,3 milioni di tonnellate di greggio scaricate e 502 petroliere arrivate, numeri che quest’anno potrebbero essere addirittura ancora ritoccati all’insù.
Altri due fatti sono avvenuti in questi ultimi due anni. L’Unione europea ha inserito l’oleodotto transalpino nella lista dei 250 impianti energetici strategici, il che significa disponibilità a cofinanziare un progetto di ampliamento proposto proprio dalla Repubblica ceca che potrebbe anche portare alla realizzazione di una stazione di pompaggio supplementare. Fatto ancor più rilevante, l’Autorità portuale ha accolto la richiesta della Siot per una nuova megaconcessione di cinquant’anni con scadenza, originariamente prevista per l’anno prossimo, portata addirittura al 2064. Il 29 luglio il Comitato portuale all’unanimità ha approvato la richiesta. In assenza di dichiarazioni ufficiali, pareri di esperti convergono sul fatto che proprio questo aspetto potrebbe essere al centro dell’esposto fatto da Marsiglia perché l’Authority avrebbe dovuto in realtà bandire una gara alla scadenza l’anno prossimo della concessione attuale. Il nuovo contratto comunque non sarebbe stato ancora firmato. Alcuni azionisti di Tal, majors del settore petrolifero a livello mondiale, quali ExxonMobil, Bp, Philips e Total sono anche azionisti della “Societe du pipelin sud-europeen” che gestisce l’oleodotto, compreso il terminal marittimo, che parte da Fos-sur-mer a una cinquantina di chilometri da Marsiglia per raggiungere Karlsruhe dove appunto si trova il grande centro di raffinazione ora completamente servito dalla Tal che pompa il greggio a Trieste. Secondo i dati della Siot ogni petroliera che attracca ai pontili del terminal lascia sul territorio 70mila euro, mentre la ricaduta annua complessiva a vantaggio di Trieste, tenuto conto di investimenti, indotto e imposte è di 70 milioni.
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