Marino Andolina per un'ora e mezzo davanti al Gip

Il medico, agli arresti domiciliari da lunedì, è stato l'unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Assieme ad altre quattro persone deve rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Marino Andolina
Marino Andolina

TRIESTE  Il medico triestino Marino Andolina, già coinvolto nell'inchiesta su Stamina, ha parlato per un'ora e mezzo davanti al gip di Brescia Carlo Bianchetti nel corso del l'interrogatorio di garanzia.

Andolina è agli arresti domiciliari da lunedì nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia su una presunta truffa ai danni di pazienti affetti da Sla.

Falsa cura per la Sla, Andolina ai domiciliari
Marino Andolina

Con Andolina sono ai domiciliari anche il chirurgo bresciano Erri Cippini e altre tre persone: le bresciane Ivana Caterina Voldan e Monica Salvi e il milanese Stefano Bianchi. A parte Andolina, tutti gli altri coinvolti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Secondo l'accusa il gruppo aveva costituito una fondazione con sede in Svizzera e proponeva una «cura miracolosa» per le malattie neurodegenerative a base di cellule staminali prelevare dal tessuto adiposo di pazienti o di parenti. I prelievi di materiale biologico, secondo la Procura, erano effettuati dal chirurgo bresciano che con Andolina somministrava poi per endovena la cura. La sostanza da iniettare veniva lavorata in un laboratorio in Svizzera, il cui gestore è indagato.

Riproduzione riservata © Il Piccolo