Marini (Fi): una follia il ticket per la Risiera
«Voglio introdurre l’ingresso a pagamento alla Risiera di San Sabba». Una frase, quella pronunciata dall’assessore comunale alla Cultura Paolo Tassinari nell’intervista apparsa ieri su questo giornale, che ha lasciato di stucco Bruno Marini. Il consigliere regionale di Forza Italia definisce senza mezzi termini «folle» una simile volontà.
Tassinari ha sottolineato come alla Risiera «le offerte libere raggiungono quasi 16mila euro: quindi chi la visita è disposto a pagare». Ma l’esponente azzurro sottolinea con forza altri aspetti: si tratterebbe di introdurre un biglietto d'ingresso per quello che oggi è un monumento nazionale e che in passato è stato «un campo di concentramento provvisto di forno crematorio, un luogo in cui morirono persone. La Risiera è un luogo del ricordo, un luogo dove si va per vedere e per riflettere sulle tragedie, perché non accadano mai più. È molto importante portare alla Risiera di San Sabba soprattutto i giovani, è importante incentivarne il più possibile la visita: mi sembra assolutamente folle pensare a un ingresso a pagamento. Che sarebbe una speculazione sulla morte».
Ma Marini non crede affatto - e lo sottolinea - che sia questa l’intenzione di Tassinari: «Mi pare che l’assessore abbia peccato fondamentalmente di ingenuità. Confido comunque che il sindaco Cosolini, la giunta e il Consiglio comunale si dissocino da questa proposta». Proposta che ovviamente non dovrebbe toccare nemmeno la Foiba di Basovizza, che peraltro - ricorda l’esponente forzista - è anche dal punto di vista logistico un luogo «aperto».
Su altri aspetti toccati da Tassinari nel corso dell’intervista interviene invece il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Everest Bertoli, che si sofferma in particolare sul progetto di trasferimento della Biblioteca civica all’ex Pescheria. «L'intervento dell'assessore Tassinari, che in un solo colpo smentisce se stesso e il sindaco sulle possibili destinazioni dell'ex Pescheria, non lascia più dubbi sul dilettantismo della giunta scelta da Cosolini. Inadeguati anche per una città normale in tempi normali, figurarsi per Trieste che sta attraversando un periodo davvero difficile. Da immaginario scientifico a biblioteca passando per il caffè, l'ex Pescheria - scrive Bertoli - diventa la cartina di tornasole di una amministrazione con poche idee e ben confuse. È emblematico dello stato confusionario di questa amministrazione incapace, in quattro anni, di decidere una destinazione per l'ex Pescheria: figuriamoci cosa ci si possa aspettare su questioni più gravi. È fin troppo evidente - aggiunge Bertoli - che lo sbandamento dell'amministrazione Cosolini e l'incapacità di assumere decisioni si riflettono negativamente sugli interessi degli cittadini».
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