«Marina San Giusto, sfuma il mio progetto internazionale»

Italo Mariani: «Solo locale la rete con Ttp e Porto San Rocco E mi devono 150mila euro, l’ha confermato il Tribunale»
Foto Bruni 16.07.14 Società Veliche della sacchetta-Marina S.Giusto
Foto Bruni 16.07.14 Società Veliche della sacchetta-Marina S.Giusto

A prenderli uno per uno, considerando le quote detenute singolarmente dai 29 soci, resta lui, col suo 23%, per un valore nominale sui 630mila euro, il socio di maggioranza relativa del Marina San Giusto. Ma Italo Mariani, di fronte al 66% delle quote della Spa in mano da un paio d’anni al ticket costituito dalle famiglie dell’architetto Paolo Zelco (che ne è il presidente) e dell’imprenditore Massimo Corbella, in realtà lì dentro non conta più nulla. Può metterci semmai becco, come ha deciso di fare in questo caso, un po’ come un vecchio nonno malato di romanticismo cui non piace la piega che sta prendendo il nipotino, ma che nessuno ascolta più: «Sta sfumando il mio progetto internazionale di attrazione nel Nord Adriatico e particolarmente a Trieste dei grandi yacht». E un po’ come un ex amante che ora reclama il conto. E qui invece sì che lo devono ascoltare, dato che sbandiera un’ingiunzione di pagamento confermata di recente dal Tribunale: fanno più di 150mila euro «in compensi di amministratore unico» che lui, nel biennio 1998-99, non si diede e congelò col placet dell’assemblea dei soci «per tentare di far decollare» il proprio porto turistico.

Signor Mariani, che effetto le fa il fresco dimezzamento dei dipendenti del Marina San Giusto e quei quattro milioni e mezzo di debiti con le banche per cui l’assemblea dei soci ha ritenuto necessario deliberare un imminente nuovo aumento di capitale di 500mila euro?

Provo dispiacere, rammarico, ma mi trovo nella situazione di dover mantenere un certo distacco. Non intendo scendere nel dettaglio delle cifre snocciolate dal dottor Nobile (Gianfranco, commercialista, attuale ad del Marina, ndr) sia perché come socio della Spa, al di là del bilancio, non ho accesso ai dati contabili, prerogativa del management di cui non faccio più parte dal 2012, e da allora non ho più notizie puntuali, sia perché tra me e il Marina è in atto un contenzioso.

Di cosa si tratta?

Al Tribunale di Trieste pende una causa, da me promossa, riguardante il recupero di un credito di oltre 150mila euro che il Marina non vorrebbe pagare portando a giustificazione i risultati economici degli esercizi pregressi. Ma è stato smentito dallo stesso Tribunale, che non ha sospeso bensì ha confermato l’efficacia del decreto ingiuntivo respingendo l’opposizione del Marina. Sono passati circa due mesi, non sono riuscito a recuperare ancora niente nonostante i pignoramenti eseguiti presso gli istituti di credito in cui il Marina aveva acceso i conti correnti.

Ma al di là della vicenda che la riguarda personalmente, cosa pensa della condizione attuale del Marina San Giusto?

Non ne sono felice, è chiaro. Resta una mia creatura e sono il detentore della proprietà ideologica di tutte le realizzazioni che la compongono. I debiti sono con le banche, e dunque sono in fondo debiti per prestiti ai fini di investimenti, si presume. Però mi pare manchi una visione, una strategia.

Italo Mariani
Italo Mariani

Cosa intende dire?

Premetto che non ho intenti polemici, poiché immagino che in ogni gestione si cerchi di fare del proprio meglio, anche se purtroppo i risultati non sembrano premiare tale gestione. Non vedo anzitutto più percorse le strade che avevo imboccato io, strade fatte di contatti e reti internazionali per la promozione del sito e il richiamo dei grandi yacht. Penso ad esempio alla partecipazione al Minsy, il Marinas International Network for Super Yacht con sede a Roma, di cui ero vicepresidente, e con la mission dell’attrattività delle navi da diporto dalle coste occidentali del Mediterraneo verso quelle orientali. O al Marina Partners, una seconda rete di porti turistici, stavolta del solo Adriatico, creata su iniziativa del Marina di Portorose e del Marina San Giusto, di cui noi eravamo tra i soci più attivi, con la finalità di attirare le grandi imbarcazioni di lusso proprio nell’Adriatico. Non mi risulta che oggi queste cose siano state portate avanti. E per un marina che vive di attività turistica e non propriamente stanziale, sono cose a mio avviso necessarie.

C’è però una rete, ad oggi, chiamata Tyb, Trieste yacht bearths, su impulso dello stesso Marina San Giusto, di Porto San Rocco e soprattutto Ttp di cui è presidente Antonio Paoletti.

Un’iniziativa locale, su scala ridotta. Può essere utile, di certo. Ma non basta in termini di visibilità. Ci sono però altre scelte che mi lasciano perplesso.

Marina San Giusto, 4 milioni di debiti con le banche
Una panoramica del Marina San Giusto

Del tipo?

Il bacino compreso tra il braccio palificato a mare e la punta del Molo Pescheria, di recente, secondo un’ordinanza della Capitaneria non può più accogliere scafi fino a 40 metri, come precedentemente autorizzato dalla stessa Capitaneria che aveva aggiunto alcune prescrizioni di navigazione nell’area, ma fino a 30. Un danno notevolissimo, sulla carta, ma non mi risulta siano state fatte obiezioni. Non capisco infine il motivo per cui, da circa un anno, mi dicono sia stata ritirata la domanda di concessione per tutta la banchina lato Ovest del Molo Venezia, 200 metri a sinistra del Marina San Giusto, un tempo base delle barche dei pescatori. Una domanda che noi avevamo presentato già nel 2003, finalizzata all’ormeggio di grandi imbarcazioni, fino a 23 metri di lunghezza, credendo in quella strategia di sviluppo, e per la quale non avevamo ancora ottenuto un via libera definitivo. Ebbene, la nostra domanda non sarebbe più pendente, e al suo posto ce ne sarebbe un’altra di un’altra società.

Quale?

Non ho elementi sufficienti per rispondere.

Voci dicono che sarebbe in atto una progressiva svalutazione del Marina per rendere possibile la sua acquisizione a prezzi per così dire di saldo da parte di un’altra società. Le risulta?

No, anche qui non ho elementi. Fosse così, sarebbe però inusuale, visto che si sta per perfezionare un nuovo aumento di capitale.

@PierRaub

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