Marina San Giusto, aperte due trattative con nuovi investitori

Il presidente Zelco: «Il debito di 4,5 milioni con le banche solo per investimenti. La società mai andata così bene»
Il presidente Paolo Zelco
Il presidente Paolo Zelco

L’ultimo aumento di capitale, 500mila euro, già deliberato, a giorni entrerà nelle casse, e il presidente Paolo Zelco non vuol proprio sentir parlare di società in difficoltà. «Il Marina San Giusto - afferma - non è mai andato così bene.» Andato, non stato, perché i 4 milioni e mezzo di debiti con le banche non si possono negare. «Ma sono serviti per gli investimenti - specifica - soprattutto per fare la diga oltre che per migliorare la sede. Il bilancio nell’ultimo anno è tornato in utile, i dipendenti sono stati dimezzati, ma il servizio non è calato. Gli ormeggi in affitto sono pieni con oltre 200 imbarcazioni e non è esatto dire che le tariffe sono calate, è stata applicata una formula promozionale per le barche piccole fino ai sei metri e sconti sono stati fatti sui contratti pluriennali.»

Subito dopo le ferie comunque si entrerà nel cuore della questione perché non vi è dubbio che la compagine societaria vada rafforzata. «Ho in calendario due colloqui - afferma Zelco - il primo con un potenziale investitore italiano e il secondo con uno straniero. Vediamo come evolveranno le trattative, comunque non siamo pregiudizialmente contrari all’ipotesi che chi entra abbia la maggioranza delle azioni.» Forse lo stesso presidente dà per scontato che almeno una di queste due trattative andrà a buon fine quando afferma: «Non credo che saranno necessari ulteriori aumenti di capitale da parte degli attuali soci.» Una prima iniezione di denaro fresco era già stata fatta nell’ottobre 2012 allorché il capitale era stato innalzato addirittura di un milione 129mila 950 euro. Poi la nuova delibera assembleare per un altro aumento di 500mila euro complessivi che i 29 soci si sono impegnati a versare entro il 27 agosto. Il bilancio consuntivo 2013 ha segnato 59mila euro di attivo prima delle imposte dopo anni di rosso: 266mila euro nel 2010, 322mila euro nel 2011 e 966mila nel 2012. Anche per il 2014 viene stimato un attivo, seppur lieve: di 65mila euro. Il faticoso rientro economico (comunque oltre alle banche non vi sono altri creditori) è stato causato dai danni provocati ai pontili e alle barche da due rovinosi eventi atmosferici verificatisi rispettivamente nel 2003 e nel 2008 e dalla susseguente necessità di costruire la diga di protezione, costata 4 milioni di euro, quasi l’intero ammontare del debito.

E mentre Zelco non intende entrare in contraddittorio con l’ex azionista di maggioranza, Italo Mariani, che pure ha lanciato forti accuse all’attuale governance, la nuova arma sulla quale il Marina San Giusto intende puntare per avviare una nuova stagione è il megayacht port. Quest’anno di megayacht ne sono arrivati 12 con 52 giornate di presenza complessiva soltanto negli ultimi tre mesi, ma una prestigiosa nave privata di 100 metri è attesa per questo mese. Giovedì 4 settembre da questo punto di vista sarà una giornata storica perchè sarà formalizzata l’alleanza, già preannunciata, con Porto San Rocco e Trieste terminal passeggeri, in una rete d’imprese denominata Tyb, Trieste yacht berths che servirà soprattutto a fare marketing comune. «Il debutto di Tyb - annuncia Zelco - avverrà dal 24 al 27 settembre a Monaco yacht show, il principale salone nautico internazionale dedicato ai megayacht che si svolge a Montecarlo. Lì nel medesimo stand vi sarà anche Trieste refitting system di cui fanno parte le ditte triestine Meccano, Oceanyard, Quaiat e Perizzi che operano del campo della manutenzione e dell’ammodernamento degli yacht d’elite». Le tre società triestine hanno uniformato anche le tariffe: l’ormeggio costa 12 euro al giorno per metro lineare: ad esempio un megayacht di 70 metri per una settimana di ormeggio paga 5mila 880 euro.

Il rapporto con le agenzie marittime, i charter, i comandanti è pressoché quotidiano, mentre operazioni di marketing sono allo studio con Turismo Fvg e Promotrieste: per i ricchi ospiti dei megayacht si studiano location di prestigio dove organizzare banchetti quali il castello di Miramare, la Grotta gigante e le principali aziende vitivinicole.

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