Marina militare e Provincia non trovano l’accordo E il Faro della Vittoria resta chiuso

Dopo il tram, un’altra attrazione della città inservibile. Addio alla "vocazione turistica". L'assessore De Francesco: «Tutta da ridiscutere la convenzione»

Non si può certo dire che sia un momento fortunato per alcune tra le attrazioni turistiche più importanti della città: a partire dal degrado del Parco di Miramare fino allo stato di abbandono in cui versa la Tor Cucherna, passando per le condizioni critiche della pavimentazione di piazza Unità. Adesso ci si mette pure il Faro della Vittoria: in questo caso però il problema è diverso, nel senso che la struttura è attualmente chiusa al pubblico e sui tempi della riapertura non ci sono certezze. L’avviso posto all’esterno dell’ingresso principale parla chiaro: «Le visite al Faro sono temporaneamente sospese in attesa del rinnovo della convenzione tra la Marina Militare e la Provincia di Trieste». Una convenzione nata nel 1986 e periodicamente rinnovata fino all’ultima scadenza, datata 31 dicembre 2012. Da quel momento è scattata la chiusura prevista nei mesi invernali, ma con l’arrivo della primavera il monumento avrebbe dovuto riaprire i battenti, in coincidenza tra l’altro con il periodo di maggior afflusso turistico, in cui il Faro della Vittoria è visitabile ogni giorno della settimana, escluso il lunedì. Facile immaginare dunque la delusione dei turisti che, giunti al Poggio di Gretta, sono convinti di poter salire fino alla cima dell’imponente torre bianca per ammirare il panorama mozzafiato della città, per poi doversi accontentare di una fotografia scattata dall’esterno della struttura.

«Siamo in attesa di sederci intorno ad un tavolo con i rappresentanti della Marina Militare per ridiscutere la convenzione che va completamente ridisegnata - spiega Mariella De Francesco, assessore provinciale al Demanio -. Non è solo una questione economica ma anche un problema di ruoli e competenze. L’idea è quella di coinvolgere nella gestione del Faro altri attori, non solo in un’ottica di condivisione dei costi, ma anche per incrementare servizi ed iniziative. Comprendo i disagi dei visitatori ma voglio precisare che stiamo lavorando per loro, affinché possano trovare maggiori opportunità al momento della riapertura». Le spese per il servizio di accoglienza turistica del Faro della Vittoria a carico della Provincia di Trieste ammontano ad oltre 50 mila euro all’anno, mentre sono quasi 6000 le persone che ogni anno visitano il monumento nazionale. Il problema adesso è risolvere l’effetto domino che si è venuto a creare - fanno sapere dagli uffici tecnici della Provincia - con il Patto di Stabilità che ha di fatto bloccato l’approvazione del bilancio e di conseguenza l’impegno di spesa della gara d’appalto per la gestione dei servizi. Il rischio insomma è quello che i tempi per la riapertura del Faro si allunghino più del previsto, cancellando di fatto l’intera stagione estiva. «E’ una situazione assurda - chiosa Andrea Pozzani, gestore della Trattoria al Faro - Non si può chiudere in questo modo un’attrazione simbolo della città da cui si può godere di un panorama unico. Ogni giorno arrivano decine di turisti, spiazzati dalla chiusura del Faro, che ci chiedono spiegazioni, ma noi non sappiamo cosa rispondere».

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