Marina da 200 posti con albergo nel destino degli hangar 24 e 25

TRIESTE Fincantieri ha una rivale. Per mesi si era scritto, senza che per la verità fossero state manifestate intenzioni ufficiali, che il gruppo navalmeccanico sarebbe stato interessato a prendere i Magazzini 24-25 in Porto vecchio, per svolgervi un’attività legata ai maxi-yacht. Si tenga presente che la coppia di edifici si affaccia sul Bacino 0: in passato ospitava il cosiddetto “terminal animali vivi” ed era gestito in concessione da Roberto Prioglio, che acquistava il bestiame nell’Europa orientale e lo esportava nel Medio Oriente. Non si dimentichi inoltre che la parte a mare del Porto vecchio resta competenza dell’Autorità portuale, quindi l’investitore “anfibio” deve coordinare la sua progettualità tra due titolari, Comune e Porto.
Il Municipio, che inizialmente propendeva per realizzare il Museo del mare nel “24-25”, aveva poi cambiato idea, scegliendo il retrostante “26”. Il “24-25” sarebbero stati messi a rendita: la prossimità al mare li rende appetibili per farci qualcosa di alternativo a un museo.
Infatti, l’occhio di alcuni imprenditori triestini, ai quali potrebbe aggiungersi anche un investitore estero, si è acceso dinnanzi a questa opportunità: utilizzare il Bacino 0 per realizzarvi un marina e trasformare i ruderi del “24-25”- dove sono ancora visibili i divisori, le mangiatoie, gli abbeveratoi - in albergo. Gli esponenti di questa cordata, sulla quale per ora vige una certa riservatezza, sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco Dipiazza e dalla dirigenza tecnica.
Non è ancora tempo di dettagli, che dovrebbero essere noti in autunno. In linea di massima, secondo quanto filtra dal Comune, il marina potrebbe ospitare 200 ormeggi, avendo le dimensioni - per intenderci - più o meno del San Giusto sulla punta di Molo Venezia. Riserbo anche sull’investimento, che comunque supererà i 10 milioni di euro.
Se questa candidatura andrà a buon fine, il Comune sarà in grado, dal punto di vista urbanistico, di completare la gran parte della zona settentrionale del Porto vecchio, quella che le linee pianificatorie dedicano a cultura, congressi, esposizioni. Una foto eseguita da un drone, su commissione della Monticolo & Foti, aiuta a riassumere la situazione dall’alto: Sotto-stazione elettrica (quartier generale di Esof 2020), Centrale idrodinamica, centro congressi Tcc in costruzione, Magazzino 26 (Museo del mare che sarà progettato dal siviglianoVazquez Consuegra). Se il Comune riesce a collocare il “24-25” in collaborazione con l’Autorità, l’ingresso da nord al Porto vecchio sarebbe quasi ultimato.
Già, quasi: resta da decidere il destino del Magazzino 30, una struttura di costruzione relativamente recente, in mediocre stato di conservazione. I Lavori Pubblici comunali avevano cercato un alleato privato che lo trasformasse in “fish market” e in ristorante specializzato in pesce, dove consumare deliziose cenette ittiche, ascoltando musica jazz e ammirando la venustà del Golfo. Al riguardo era stata avvicinata Eataly, dove l’attività di pescheria-gastronomia funziona piuttosto bene: ma i responsabili hanno ritenuto prematuro assumere l’iniziativa in un sito ancora allo stato brado.
Il polo museale-espositivo-congressuale è solo una parte dell’immenso lavoro sul Porto vecchio. Ci sono 30 ettari di magazzini da vendere (quando la società Ursus sarà finalmente attuata). E c’è un’altra partita che attende, in un modo o nell’altro, il fischio finale: si disputa nel “villaggio Greensisam”.—
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