Marina da 200 posti con albergo nel destino degli hangar 24 e 25

Una cordata triestina ha preso contatto con Dipiazza e lo staff tecnico del Comune. L’interesse degli imprenditori locali segue quello emerso inizialmente di Fincantieri
l comprensorio dei Magazzini 24 e 25 in Porto vecchio. Foto di Andrea Lasorte
l comprensorio dei Magazzini 24 e 25 in Porto vecchio. Foto di Andrea Lasorte

TRIESTE Fincantieri ha una rivale. Per mesi si era scritto, senza che per la verità fossero state manifestate intenzioni ufficiali, che il gruppo navalmeccanico sarebbe stato interessato a prendere i Magazzini 24-25 in Porto vecchio, per svolgervi un’attività legata ai maxi-yacht. Si tenga presente che la coppia di edifici si affaccia sul Bacino 0: in passato ospitava il cosiddetto “terminal animali vivi” ed era gestito in concessione da Roberto Prioglio, che acquistava il bestiame nell’Europa orientale e lo esportava nel Medio Oriente. Non si dimentichi inoltre che la parte a mare del Porto vecchio resta competenza dell’Autorità portuale, quindi l’investitore “anfibio” deve coordinare la sua progettualità tra due titolari, Comune e Porto.

Firmato l’accordo bis con i Beni culturali su Magazzino 26, Ursus, strade e servizi
Lasorte Trieste 07/08/18 - Porto Vecchio, Magazzini


Il Municipio, che inizialmente propendeva per realizzare il Museo del mare nel “24-25”, aveva poi cambiato idea, scegliendo il retrostante “26”. Il “24-25” sarebbero stati messi a rendita: la prossimità al mare li rende appetibili per farci qualcosa di alternativo a un museo.

Infatti, l’occhio di alcuni imprenditori triestini, ai quali potrebbe aggiungersi anche un investitore estero, si è acceso dinnanzi a questa opportunità: utilizzare il Bacino 0 per realizzarvi un marina e trasformare i ruderi del “24-25”- dove sono ancora visibili i divisori, le mangiatoie, gli abbeveratoi - in albergo. Gli esponenti di questa cordata, sulla quale per ora vige una certa riservatezza, sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco Dipiazza e dalla dirigenza tecnica.



Non è ancora tempo di dettagli, che dovrebbero essere noti in autunno. In linea di massima, secondo quanto filtra dal Comune, il marina potrebbe ospitare 200 ormeggi, avendo le dimensioni - per intenderci - più o meno del San Giusto sulla punta di Molo Venezia. Riserbo anche sull’investimento, che comunque supererà i 10 milioni di euro.

Se questa candidatura andrà a buon fine, il Comune sarà in grado, dal punto di vista urbanistico, di completare la gran parte della zona settentrionale del Porto vecchio, quella che le linee pianificatorie dedicano a cultura, congressi, esposizioni. Una foto eseguita da un drone, su commissione della Monticolo & Foti, aiuta a riassumere la situazione dall’alto: Sotto-stazione elettrica (quartier generale di Esof 2020), Centrale idrodinamica, centro congressi Tcc in costruzione, Magazzino 26 (Museo del mare che sarà progettato dal siviglianoVazquez Consuegra). Se il Comune riesce a collocare il “24-25” in collaborazione con l’Autorità, l’ingresso da nord al Porto vecchio sarebbe quasi ultimato.

Già, quasi: resta da decidere il destino del Magazzino 30, una struttura di costruzione relativamente recente, in mediocre stato di conservazione. I Lavori Pubblici comunali avevano cercato un alleato privato che lo trasformasse in “fish market” e in ristorante specializzato in pesce, dove consumare deliziose cenette ittiche, ascoltando musica jazz e ammirando la venustà del Golfo. Al riguardo era stata avvicinata Eataly, dove l’attività di pescheria-gastronomia funziona piuttosto bene: ma i responsabili hanno ritenuto prematuro assumere l’iniziativa in un sito ancora allo stato brado.

Il polo museale-espositivo-congressuale è solo una parte dell’immenso lavoro sul Porto vecchio. Ci sono 30 ettari di magazzini da vendere (quando la società Ursus sarà finalmente attuata). E c’è un’altra partita che attende, in un modo o nell’altro, il fischio finale: si disputa nel “villaggio Greensisam”.—


 

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