Maribor “caccia” il sindaco e la polizia carica

TRIESTE. Un ordinaria serata di botte. È finita così lunedì sera a Maribor la seconda protesta di piazza contro il sindaco Franc Kangler accusato di corruzione che però non vuole assolutamente dimettersi. Contro il primo cittadino è sorto una specie di movimento che durante le proteste innalza cartelli con la scritta “Gotof je” (è finito) che ricordano quelli esibiti dai serbi durante le marce di gioia per l’arresto dell’ex padre padrone del Paese, Slobodan Miloševi„. In piazza della Libertà (Trg svobode) si sono radunati circa 10mila manifestanti che hanno iniziato a urlare i loro slogan contro Kangler ma anche contro il malgoverno, i politici corrotti, la corruzione del Paese. Un gruppo ha dato fuoco a un’immagine del sindaco, poi è iniziato a bruciare un manichino di pezza anch’esso rappresentante il primo cittadino e, contempraneamente, di fronte ad alcuni manifestanti che si sono gettati per terra è esplosa la reazione della polizia in assetto anti sommossa e affiancata da unità a cavallo con gli sfollagente in mano. I manifestanti hanno iniziato un fitto lancio di sanpietrini e di uova all’indirizzo del palazzo comunale. E qui sono partite la cariche con il lancio di lacrimogeni. I gruppi più facinorosi hanno iniziato a disperdersi e in gruppi si sono dati a correre lungo le vie del centro. E qui è scattata la caccia dei poliziotti che ha portato a numerosi arresti e al ferimento di alcuni “ribelli”. Ferite ed escoriazioni anche per 5 agenti, due dei quali hanno trasorso la notte in ospedale per accertamenti. Il capo della polizia di Maribor Daniel Lorbek ha seccamente smentito che a caricare sia stata la polizia e ha difeso il lavoro dei propri agenti. «Siamo intervenuti - ha detto - perché si stava mettendo a rischio l’incolumità della gente e per questo abbiamo usato i gas lacrimogeni. del resto il gruppo degli esagitati era attorno ai 500 mescolati tra le altre migliaia di persone che protestavano civilmente». Dopo alcune ore di guerriglia urbana la polizia è riuscita a ristabilire l’ordine, ma nonostante ciò Maribor è praticamente in stato di assedio con un presidio di agenti attorno al palazzo municipale e un elicottero che costantemente pattuglia dal cielo il centro città. E il Movimento “Gotof je” si sta allargando anche alla Dolejnska dove a Trebnje ha aperto un profilo Facebook per chiedere le dimissioni del sindaco locale Alojz Kastelic. L’opposizione si è chiamata fuori mentre il primo cittadino parla di «lotta per il potere». Ma di “mariborizzazione” si parla sempre più insistentemente anche a Novo Mesto dove cresce in modo esponenziale il malcontento nei confronti delle istituzioni municipali. Perla Slovenia il momento appare molto critico. La rivolta sociale sta scoppiando nel Paese in crisi profonda e dove un cittadino su cinque vive oramai sotto la soglia di povertà.
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