Marianna ricordata a 17 anni dalla morte davanti all’ingresso dell’ex Pasta Zara

la cerimonia
Luigi Putignano / TRIESTE
Sono passati 17 anni da quando l’operaia interinale 26enne Marianna Di Domenico perse la vita all’interno dell’allora stabilimento di Pasta Zara, schiacciata da un’inscatolatrice il cui sistema di sicurezza era stato disinstallato, come appurato poi dalla magistratura, per rendere più veloci i ritmi di lavoro e aumentare la produttività. Ieri la Nidil Cgil e la Flai Cgil, insieme a tante altre realtà del territorio, come avviene puntualmente in ogni ricorrenza, hanno ricordato la giovane operaia nei pressi della targa apposta vicino all’ingresso di quello che da poco è diventato uno stabilimento della Barilla, che, oltre ad aver chiesto di osservare in fabbrica un minuto di raccoglimento, è stata presente alla cerimonia attraverso la propria dirigenza. A intervenire in prima persona è stato pure il vicesindaco Francesco Bussani, che ha deposto dei fiori sopra la lapide. «Nel ribadire la nostra vicinanza alla famiglia – ha rimarcato Nicola Dal Magro, coordinatore Cgil per Muggia – intendiamo porre l’attenzione sulla necessità di avviare una profonda e vera riflessione in tutto il Paese, che possa dare delle risposte, non più procrastinabili, affinché si ponga fine a questa lunga scia di sangue che quotidianamente dobbiamo registrare. Ci rivolgiamo inoltre a tutti i soggetti sia pubblici che privati affinché siano rispettate le norme e le leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Bisogna investire nella sicurezza, nella prevenzione e nella formazione, oltre a prevedere una forte implementazione del personale dell’Ispettorato del lavoro e dell’Azienda sanitaria, preposto alle verifiche e alle ispezioni nei luoghi di lavoro. La Cgil di Trieste intende allo stesso tempo sottolineare che lavorare in un contesto di precarietà è uno dei fattori che aumentano le situazioni di rischio».
A fine cerimonia il fratello e la zia della vittima, visibilmente commossi, hanno voluto ringraziare i presenti.—
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