Maria Teresa, l’intitolazione spetta al Porto

Il sindaco Dipiazza declina: «Non ci compete». Ma la Commissione chiede l’intervento su D’Agostino

L’intitolazione a Maria Teresa d’Austria del Canal Grande va in porto. Nel senso che la richiesta da parte delle 25 associazione arriverà sulla scrivania del presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico Orientale Zeno D’Agostino. La mozione presentata a Giovanni Barbo del Pd, è stata discussa ieri in commissione alla presenza dell'assessore Michele Lobianco. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a rendere omaggio alla Landesmutter il 13 maggio prossimo quando ricorreranno i 300 anni dalla nascita.

In Commissione è stato sollevato il problema della competenza fatto presente in una lettera del 5 aprile scorso dal sindaco Roberto Dipiazza: «Con l’assessore Giorgio Rossi e l’Ufficio Toponomastica abbiamo esaminato le possibilità di realizzare quanto richiesto, tuttavia, ciò purtroppo non risulta attuabile. I canali, infatti, fanno parte del demanio marittimo e non sono considerati aree di circolazione dal punto di vista toponomastico.

Ne consegue quindi, che non è possibile effettuare un’intitolazione come quella da voi proposta». “Non possumus”, insomma. Così ieri in Commissione si è deciso di emendare la mozione trasformandola nella richiesta al sindaco e alla giunta di farsi parte attiva presso gli enti preposti (Autorità Portuale). In questa nuova forma la mozione dovrebbe venire votata prossimamente dal Consiglio comunale in modo che emerga chiaramente il sostegno (o la contrarietà) dell’aula alla proposta. L’assessore Lobianco, in termini pratici, ha risposto - citando l'"allineamento dei pianeti" - «che se l'obiettivo è la targa entro il 13 maggio la soluzione è quella di chiamare direttamente D'Agostino».

Telefonata o meno, l’intitolazione ha trovato ieri il sostegno convinto in commissione di due gruppi della maggioranza: la Lista Dipiazza per bocca di Vincenzo Rescigno e la Lega Nord per bocco del consigliere Giuseppe Ghersinich. Assolutamente contrario si è dichiarato invece il consigliere di Fratelli d’Italia, Salvatore Porro, devoto a un’altra Maria. «Ritengo simbolicamente importante, al di là della targa, che venga riconosciuta attraverso il voto del Consiglio l'indiscutibile importanza che ha avuto Maria Teresa d'Austria per lo sviluppo della nostra città e per il riconoscimento del suo ruolo internazionale in termini economici e culturali - spiega il dem Barbo -. Spiace constatare come qualcuno se ne dimentichi o, peggio, lo neghi a causa di malcelati sentimenti nazionalisti che nulla hanno a che vedere con il piano su cui si discute e con le ragioni dell'importanza di un riconoscimento duraturo a trecento anni dalla sua nascita». La parola ora passa al Consiglio comunale e indirettamente a Zeno D’Agostino. Il precedente del Ponte Curto, al secolo "Passaggio Joyce", proprio sul Canal Grande, potrebbe tornare utile. L’intitolazione, demanio marittimo a parte, riuscì all’ex sindaco Roberto Cosolini. (fa.do.)

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