Maria Stella è rinata: ha perso 147 chili nel giro di due anni

La donna, 53 anni, sottoposta alla tecnica del palloncino e alla riduzione dello stomaco: «Conquistata l’autonomia»

MONFALCONE Per lei è una nuova vita. E la fiducia che con la tenacia e la volontà si può raggiungere anche ciò che neppure ci si immaginava. Maria Stella Ferrigno, 53 anni, residente a Ronchi dei Legionari, può dire con orgoglio che i sacrifici e le difficoltà sono valsi la pena. Nel giro di circa due anni la donna infatti ha perso 147 chili. Ne pesava 250. Merito della sua determinazione, della costanza nel seguire il percorso di recupero di uno stile di vita sano, sostenuta con altrettanta forza e affetto dalla famiglia, ma anche della professionalità riconosciuta del Servizio di Chirurgia bariatrica diretto dal primario Alessandro Balani, dell’ospedale San Polo. La sfida ha rappresentato un caso-pilota nel trattamento dei pazienti grandi obesi. Il sistema multidisciplinare è consolidato. Un’equipe che tra dirigenti medici, personale del comparto, specialità diverse e assistenza infermieristica si pone su standard di livello nazionale.Sono lontani i giorni in cui Maria Stella Ferrigno credeva di non farcela. Ma di mezzo c’era la sua salute.

Allora doveva confrontarsi con le limitazioni e i rischi di chi è imprigionato in un corpo di 250 chili. Era finita in coma, dopo una crisi respiratoria acuta, nel dicembre 2015 quando fu ricoverata d’urgenza. Non era vita, trascorsa su un letto, con l’aiuto costante dell’ossigeno, e la depressione che complicava la situazione.

Finché ha detto basta: «I medici – aveva raccontato la donna – mi avevano spiegato chiaramente che dovevo affrontare l’intervento». Al San Polo ha intrapreso il cammino della svolta. Prima il palloncino inseritole nello stomaco, poi la riduzione di due terzi dell’organo digerente. Quando è stata dimessa dall’ospedale, di chili ne pesava 127. Oggi ne pesa 103. Un altro passo in avanti di 24 chili. Oltre la metà, dunque, nel giro di circa due anni.

Il dottor Balani ha osservato: «Possiamo considerare l’intervento riuscito, un risultato raggiunto anche grazie al comportamento della paziente che è stata molto brava, e al grande sostegno della sua famiglia. Aver superato fattori di rischio come il diabete, di cui oggi la paziente non soffre più, e l’insufficienza respiratoria che ora le permette piena autonomia non dovendo ricorrere al supporto dell’ossigeno, è molto incoraggiante. È sulla buona strada».

Che Maria Stella stia bene non è solo l’evidenza dei chili perduti, ma anche il suo umore. La sua voglia di vivere, finalmente potendo contare su se stessa e constatarne la differenza. «Adesso riesco a muovermi più agilmente – spiega – a casa vado avanti e indietro liberamente». Qualche problema ancora rimane e si sottopone ai dovuti controlli, continuando a seguire la dietista. «I primi due anni i chili calano con evidenza – continua la donna –, poi si rallenta, ma è normale». Lei lo dice con il sorriso: «Vorrei andare sotto i cento chili. Comunque voglio, devo continuare così».

Resta il fatto che Maria Stella ha cambiato vita. «Riesco a fare qualcosa, cucino, stiro, giro per casa, tutte cose prima impossibili. Mi lavo e mi vesto autonomamente. Riesco a riassettare casa, preparo il pranzo e poi la cena. Ho ancora timore a camminare per strada, preferisco la carrozzella, è aperto, sono spazi grandi, ho paura di perdere l’equilibrio. In casa sono più sicura». Ma lei sa bene che i progressi vanno conquistati con gradualità e pazienza.

Un fatto è certo: Maria Stella è cambiata. «Non sono più quella donna che piangeva di continuo – aggiunge –. Prima era costretta a far tutto mia figlia, ora lo faccio io. Essere autonomi è tutta un’altra cosa. Non ho più l’affanno e la notte riesco a dormire». È orgogliosa Maria Stella, «la mia famiglia, i miei parenti sono orgogliosi di me».

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