Maria Giovanna Elmi in fila per il vaccino con il marito: «Vediamo finalmente la luce oltre il tunnel»

TARVISIO Si sono presentati puntuali al poliambulatorio di Tarvisio alle 9.35. Maria Giovanna Elmi, la “fatina” della televisione italiana, e il marito Gabriele Massarutto, hanno ricevuto il vaccino anti Covid nel giorno del debutto della campagna per gli over 80 anche nel capoluogo della Valcanale. «Ho provato sensazioni fantastiche, sono contentissima di aver fatto il vaccino – esordisce lei –. Non si è creata alcuna ressa, sono stati tutti puntuali e precisi. Si respirava la massima serenità». Il tempo della puntura e poi il ritorno a casa, senza frenesie o assembramenti.
«Ci hanno fatto attendere un attimo, per vedere che fosse tutto a posto dopo la somministrazione. Io mi sento più che bene, non ho provato nemmeno dolore al braccio per la puntura» sorride Elmi, prima di svelare un aneddoto. «Quando ho partecipato all’Isola dei Famosi, nel 2005, ho fatto 10 vaccinazioni, figuriamoci se mi “spavento” per quella contro il Covid – ricorda –. Sono molto a favore della ricerca, mi sarei sottoposta anche al vaccino russo o cinese se avessi dovuto. Tanti possono pensare: hai compiuto 80 anni, che vuoi ancora? Ma io dico sempre che sono soltanto all’inizio. Ho ancora molto da fare e tanto da lavorare. A 500 anni, forse, sarò stanca».
Da pochi mesi Elmi, che già era cittadina onoraria di Tarvisio, lo è diventata a tutti gli effetti, prendendo la residenza in Valcanale. Il tutto, spinta dal marito anche per praticità nella vaccinazione: se avesse continuato a essere residente a Roma, si sarebbe dovuta recare nella capitale per la somministrazione della dose. E invece Massarutto ha voluto, ancora una volta, che facessero le cose assieme.
«Mi pesa non poter abbracciare gli altri, non poter viaggiare: è dura stare senza umanità – conclude Elmi –. Proprio per questo, sono molto contenta del passo fatto oggi e attendo con ansia il 10 marzo, quando è in programma la seconda dose. Vediamo la luce in fondo al tunnel». Soddisfatto anche il marito. «Il vaccino è un “atto di liberazione”. Essere un ultraottantenne, oggi, è un piccolo privilegio» sorride. Anche per lui, nessuna controindicazione «come nemmeno per gli amici con cui ho parlato. Invito tutti a vaccinarsi, senza esitazione: il Covid, da racconti di persone che conosco, è una bella botta, guai a prenderlo sottogamba». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo