Mare a prova di tuffi in tutta la regione
GRADO La notizia più attesa e importante è che tutte le acque di balneazione del Friuli Venezia Giulia non sono inquinate. Bagni splendidi e perfetti per tutti. Lo confermano le dichiarazioni dei tecnici di Goletta Verde resi noti ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Grado e pure quelli dell’Arpa della provincia di Gorizia, che ha effettuato prelievi e analisi anche la scorsa settimana. Il tecnico dell’Arpa, Luisella Milone, ha altresì precisato che per i mari della provincia di Gorizia, tranne un caso saltuario registrato a giugno per fatti contingenti a Panzano peraltro prontamente rientrato, tutti gli esami di quest’anno sono perfetti.
Parlando di tutta la Regione vi sono tuttavia cinque punti critici, è bene ribadire non in zone balneabili, rilevati dalla Goletta Verde di Legambiente che risultano inquinati o fortemente inquinati che potrebbero (non al momento, data la perfetta balneabilità) causare problemi anche in altre zone costiere della Regione. Sotto accusa di Goletta Verde ci sono in particolar modo lo sbocco di un canale sotterraneo in via Manzoni a Muggia, all’altezza del parcheggio sotterraneo e la foce del canale del porto del Villaggio del pescatore di Duino, entrambi fortemente inquinati, cioè con valori batteriologici doppi rispetto ai parametri consentiti per legge che per il portavoce di Goletta Verde, Massimo Serafini, sono comunque troppo tolleranti. Inquinati con valori della metà di quelli dei due punti della provincia di Trieste ci sono inoltre la foce dell’Isonzo - Casoni di Punta Sdobba (Grado), la foce dell’Aussa Corno (in fondo a via Fermi in comune di San Giorgio di Nogaro e la Foce dello Stella (Sterpo del Moro) nel comune di Precenicco.
Dati quelli riscontrati quest’anno, come ha detto Michele Tonzar di Legambiente del Friuli Venezia Giulia, che non differiscono troppo da quelli del 2010. «La nostra posizione è chiara – ha detto Tonzar -, bisogna quanto prima estendere a tutti i cittadini il servizio di rete fognaria e monitorare attentamente l’emergenza foci. Frenare le colate di cemento nei comuni costieri e dare un futuro al turismo sostenibile della nostra regione». «Bisogna invertire la tendenza che vede nella quantità la chiave dello sviluppo, vogliamo invece puntare sulla qualità e sulla tutela del territorio».
Tonzar ha poi fatto riferimento specifico al problema di Nova Gorica dove è indispensabile il depuratore e di Gorizia dove è necessario completare e adeguare la rete fognaria. Entrambe le città sono attraversate dall’Isonzo che sfocia in Adriatico. Secondo Legambiente, nel 2010, lungo le coste del Friuli Venezia Giulia ci sono state 306 infrazioni ai danni del mare e dei litorali, praticamente 2,7 violazioni per chilometro quadrato di costa contro una media nazionale di 1,6.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo