Marco Cavallo in centro a Trieste: arriva l’ok del sindaco
Una cosa da matti. In effetti. «Marco Cavallo è un cavallo azzurro. Nelle scorse settimane ha girato l'Italia con StopOPG (da Torino a Barcellona Pozzo di Gotto). Abbiamo proposto al sindaco di offrirgli un posto in centro città. Per ricordare la straordinaria storia di Franco Basaglia. Per ricordare soprattutto a noi stessi che non siamo la città del “no se pol”, ma che al contrario - quando lo vogliamo - sappiamo fare cose da matti. Ve lo immaginate che bello il cavallo azzurro in una piazza del centro città?». Pietro Faraguna, consigliere comunale, lo scriveva il 2 dicembre sul suo blog. Da lunedì scorso la proposta è diventata un “impegno” del sindaco e della giunta comunale.
La mozione, firmata da Faraguna assieme al capogruppo del Pd Giovanni Maria Coloni, è stata fatta propria dall’amministrazione e impegna sindaco e giunta «ad attivarsi affinché Marco Cavallo venga permanentemente collocato in un adeguato sito del centro cittadino e inoltre, venga creato un itinerario didattico cittadino che accompagni sino al comprensorio dell’ex Opp dove venga individuato un apposito spazio al chiuso dedicato alla storia documentata dal “manicomio” di Trieste, con al centro l’opera originale “Marco Cavallo”». Marco Cavallo, come ricorda la mozione, «è una macchina teatrale di legno e cartapesta, dal colore azzurro, un’opera collettiva realizzata nel 1973 dentro il manicomio di Trieste, di cui era direttore Franco Basaglia. Un’opera che s’ispira a un cavallo in carne ed ossa, adibito al trasporto della biancheria nell’ospedale psichiatrico, che fu salvato al macello».
Il luogo in centro dove collocarlo non è stato ancora individuato. «Quelli di San Giovanni vorrebbero rimanesse nel rione. Fuori dal manicomio ma nel rione» dice il sindaco Roberto Cosolini. Non proprio in centro. L’idea più avveniristica è quella che vedrebbe Marco Cavallo prendere il posto di Giuseppe Verdi in piazza San Giovanni (il nome sarebbe perfetto). In questo modo si farebbe giustizia al maestro di Busseto che potrebbe traslocare finalmente in piazza Verdi di fronte al teatro lirico che porta il suo nome. Pare che la collocazione della statua di bronzo, opera dello scultore milanese Alessandro Laforet, fosse originariamente prevista sotto il portico del Teatro Verdi, il motivo per cui il compositore è raffigurato seduto. Fu collocata in piazza San Giovanni il 27 gennaio 1906. Il copyright dell’idea è dell’ingegnere Francesco Cervesi, esponente di Un’Altra Trieste. E piace pure al cognato Faraguna. Meno al sindaco che non vede bene l’idea di spostare statue: a Trieste non è facile. Basta pensare al ritorno di Massimiliano in piazza Venezia o al tour della statua di monsignor Santin finita in Porto Vecchio (ma non ancora realizzata). «La statua di Verdi sta lì da una vita. Non so se ha senso. Quello che è certo è che Marco Cavallo deve diventare uno dei simboli della città» aggiunge Cosolini.
Un’altra idea è collocare Marco Cavallo in zona pedonale, all’incrocio tra via Cassa di Risparmio e via San Nicolò. Qualcuno, l’architetto Giovanni Damiani, non fa mistero che vedrebbe bene la statua di Santin sopra Marco Cavallo. «Potrebbe uscirne la scultura più grande del secolo...». In questo caso l’idea solletica persino il sindaco. «Se dopo aver aperto il manicomio di San Giovanni si riuscisse ad aprire anche Porto Vecchio...». Altro che monumento a Marco Cavallo...
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