Maratonina di Gorizia, vittoria a un ungherese

Tamas Kovacs ha potuto indossare ancora una volta i panni del grande favorito: ha piazzato la zampata vincente nel finale di gara e ha beffato lo sloveno Mitja Kosovelj
Un momento della Maratonina di Gorizia (Bumbaca)
Un momento della Maratonina di Gorizia (Bumbaca)

Per il secondo anno di fila è ungherese il re della Maratonina di Gorizia. Alcuni dei big africani - chi per infortunio, chi bloccato dal maltempo - hanno dato forfait all'ultimo momento, e allora Tamas Kovacs ha potuto indossare ancora una volta i panni del grande favorito, piazzando poi la zampata vincente nel finale di gara, e beffando lo sloveno Mitja Kosovelj, che già sognava di ottenere il tris a Gorizia ed entrare così tra i grandi dell'albo d'oro della manifestazione. Invece è arrivato il bis magiaro, con Kovacs - olimpionico a Londra, in odore di partecipazione a Rio 2016 e vincitore già lo scorso anno sulle strade del capoluogo isontino - che ha preceduto Kosovelj di 13 secondi, chiudendo la sua fatica in 1 ora 6 minuti e 12 secondi, e migliorando di due secondi esatti la sua prestazione del 2015. Alle spalle dei primi due, che hanno fatto corsa a parte praticamente per tutti i 21 chilometri e spiccioli del tracciato, si è piazzato il marocchina Cherkaoui Makhrout (1h 09' 52"), che era dato in grande condizione e dal quale probabilmente ci si aspettava qualcosa di più, ma che potrebbe aver pagato la temperatura piuttosto bassa e la giornata ventosa. In campo femminile, invece, non c'è stato il brivido dell'incertezza. La campionessa slovena Sonja Roman ha preso il largo fin dal via, guadagnando oltre trenta secondi sull'italiana Teresa Montrone (alle fine seconda con quasi tre minuti di distacco) già dopo un paio di chilometri, e involandosi in solitaria verso il successo e la 12° piazza finale. Non è caduto il record della corsa in rosa (1h 14' 26"), ma il tempo della Roman sotto l'ora e 16' (per la precisione 1h 15' 52") è di tutto rispetto. A completare il podio femminile l'altra italiana Alessia Danieli, staccata di poco meno di sette minuti dalla vincitrice. Dal via di corso Verdi, nei pressi della Posta centrale, sono partiti in 780: rispetto alle previsioni qualcuno ha rinunciato, spaventato dalle previsioni meteo, ma tenendo conto anche dei circa 200 amatori della corsa non competitiva, l'obiettivo delle mille presenze è stato quasi raggiunto. Subito la coppia Kovacs-Kosovelj ha imposto un ritmo insostenibile per tutti, ritrovandosi da sola nel giro di un paio di chilometri, seguita a distanza da Makhrout. Nel plotoncino degli "altri", molto bene Paolo Massarenti, alla fine migliore degli italiani (6°), e anche il goriziano Ambrosi (12° e terzo degli italiani) ha fatto al solito la sua buona figura. I due battistrada non si sono lasciati nemmeno per un attimo, per tutto il tracciato, ma nell'ultimo chilometro Kovacs ha piazzato l'allungo decisivo, guadagnando una cinquantina di metri che Kosovelj non ha più potuto recuperare. "Il tempo ha retto, in barba alle previsioni, e la partecipazione è stata buona - commenta il presidente degli organizzatori del Gm Gorizia Emiliano Feleppa -. Possiamo quindi ritenerci soddisfatti anche quest'anno, per come sono andate le cose. La gara è stata di buon livello, e abbiamo avuto anche una buona cornice di pubblico: dobbiamo dire grazie agli oltre 200 volontari che si sono spesi per questo evento, e anche alle istituzioni che ci hanno sostenuto. L'obiettivo per i prossimi anni è crescere ancora: non ci fosse la concomitanza con la Maratonina di Treviso potrebbe contare almeno su 250 o 300 presenze in più".

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