Manifesti neofascisti sul muro della scuola
GORIZIA Cinque manifesti con immagini, grafiche e slogan come “Devoti alla Vittoria” e “Tamburo dell’Avanguardia” che rimandano con il pensiero al ventennio. Il tutto “firmato” Blocco studentesco, ovvero l’associazione studentesca emanazione di Casapound. Sono comparsi ieri mattina (evidentemente posizionati durante la notte precedente) sul muro che cinge l’area del polo scolastico con lingua d’insegnamento slovena di via Puccini, e anche in viale Oriani, riaprendo una volta di più ferite e divisioni mai realmente guarite a Gorizia.
Dopo poche ore i manifesti erano già stati rimossi, ma nel frattempo le loro immagini avevano fatto il giro della città, dando il là a durissime prese di posizione da parte della politica per quella che viene giudicata una gravissima provocazione. «La minoranza slovena rappresenta una componente importante e irrinunciabile, e il rispetto fra le diverse anime cittadine è la base del nostro vivere comune – ha detto il sindaco Rodolfo Ziberna –. Condanno nettamente, quindi, l’affissione di manifesti provocatori sui muri delle scuole della minoranza slovena, e ho già dato disposizione per denunciare i responsabili».
Già in mattinata aveva scritto allo stesso Ziberna e al prefetto Marchesiello il segretario provinciale della Slovenska Skupnost Julijan Čavdek, parlando di “inutile e dannosa provocazione per il clima di reciproco rispetto che si è costruito in questi anni», e ricordando anche la coincidenza del gesto con la celebrazione della Giornata della cultura slovena, una della principali feste nazionali per le comunità della vicina Repubblica.
Una condanna ferma ai manifesti è arrivata anche dalle parlamentari del Pd Tatjana Rojc e Debora Serracchiani, che dicono «fermiamo un’onda nera prima che sia troppo tardi». «Il pericolo c’è ed è sempre più evidente – continuano –. Qui è ridiventato spavaldo i cosiddetto “fascismo di frontiera”: al confine orientale si vuole tornare ad alimentare l’odio etnico tra italiani e sloveni, come nei tempi più bui. Chiediamo alle istituzioni cittadini e regionali di prendere una netta posizione di condanna contro questi gesti».
Pure per il segretario comunale del Partito Democratico Franco Perazza «fatti come questo non devono essere sottovalutati, la pluralità culturale e linguistica è un bene prezioso che dobbiamo conservare». E restando in casa “Dem”, a rincarare la dose arrivano anche le parole dell’ex senatrice Laura Fasiolo: «Gorizia è una città in cui cultura e multiculturalità devono essere di casa – ha detto –. Mi aspetto una reazione di civiltà di fronte a questa espressione di provocazioni di cui non abbiamo alcun bisogno. E mi aspetto anche una presa di posizione nettissima da parte delle istituzioni». –
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