Manifesti elettorali abusivi Accertate 286 irregolarità

Nel corso dei controlli i vigili urbani hanno scoperto che quattro gazebo erano fuorilegge. Inviata una relazione al prefetto che deciderà la sanzione
Foto BRUNI Trieste 04 05 2011 Manifesti elettorali
Foto BRUNI Trieste 04 05 2011 Manifesti elettorali

di Matteo Unterweger

Affissioni anticipate, situazioni non conformi alla legge riscontrate in qualche gazebo ma soprattutto posizionamenti errati all’interno degli spazi assegnati dal Comune. La campagna elettorale verso le amministrative di Trieste (primo turno il 15 e 16 maggio) registra le sue prime irregolarità sugli strumenti di propaganda. I casi rilevati non sono proprio pochissimi: 286 sono infatti quelli accertati sulle cosiddette plance, cioè i tabelloni piazzati dal Comune in diverse vie della città proprio in funzione delle elezioni e dove schieramenti e fiancheggiatori possono attaccare i manifesti secondo l’ordine assegnato loro. In sintesi, per fare un esempio, non è che il partito A può sistemare dove vuole i suoi messaggi di promozione finalizzati al voto ma deve farlo seguendo quanto definito dall’apposita delibera del Comune.

Decisamente inferiore è il dato relativo alle irregolarità emerse nella colonia di gazebo disseminati in città: alcuni elementi in qualche modo “border-line” non erano sfuggiti già nei giorni scorsi. All’interno delle varie tensostrutture, gli ufficiali della Polizia municipale incaricati delle verifiche hanno fin qui annotato in tutto quattro irregolarità. Secondo il vademecum pubblicato sul sito della Regione, infatti, ad esempio l’affissione di manifesti di propaganda non è consentita al di fuori degli appositi spazi indicati dal Municipio. I quali, evidentemente, non coincidono con i gazebo. Non è noto quali partiti e quali candidati siano incappati nelle violazioni riscontrate. Ma, in ogni caso, i trasgressori rischiano ora una sanzione amministrativa pecunaria di entità compresa fra un minimo di 103 e un massimo di 1.032 euro.

«Il Comune accerta, poi trasmette il tutto alla prefettura - spiega il vicesegretario generale del Comune Fabio Lorenzut - per la verifica delle irregolarità. A quel punto scatta poi la sanzione amministrativa». È dunque l’Ufficio del governo a definire - una volta confermata la situazione non rispondente alle norme - il quantum da pagare, che sarà presumibilmente più alto nel caso di trasgressioni ripetute del medesimo soggetto.

Il numero complessivo di 286 irregolarità sulle plance, cui si sommano le quattro rilevate nei gazebo, è il frutto delle verifiche scattate tra il 15 e il 20 aprile scorsi e aggiornate al 4 maggio. L’opera di accertamento della Polizia municipale continuerà per l’intero periodo elettorale. Il bilancio di questa ventina di giorni di monitoraggio è stato portato anche all’attenzione dei protagonisti della campagna elettorale stessa, nel corso della settimanale riunione del Comitato di tregua.

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