Manifestazione in via Gallina a difesa del “diritto al bacio”

Iniziativa dell’Arcigay dopo il pestaggio subito da due uomini davanti ai taxi Gli autisti prendono le distanze dalla collega che avrebbe “coperto” l’aggressore
Di Gianpaolo Sarti
A gay couple kiss during the Pride Parade in Belgrade on September 28, 2014. Serbian gays and lesbians staged their first Belgrade Pride Parade in four years on Sunday, in what is seen as a test of the EU hopeful's commitment to protecting minority rights. With tight security, the march went off without incident, led off from the main government building, with hundreds of participants carrying rainbow-colored balloons and flags, and banners proclaiming "Pride", "Peace" and "Love". AFP PHOTO / ANDREJ ISAKOVIC
A gay couple kiss during the Pride Parade in Belgrade on September 28, 2014. Serbian gays and lesbians staged their first Belgrade Pride Parade in four years on Sunday, in what is seen as a test of the EU hopeful's commitment to protecting minority rights. With tight security, the march went off without incident, led off from the main government building, with hundreds of participants carrying rainbow-colored balloons and flags, and banners proclaiming "Pride", "Peace" and "Love". AFP PHOTO / ANDREJ ISAKOVIC

Il brutale pestaggio di lunedì scorso in via Gallina alla coppia gay non passerà nel silenzio. La città dice no. Dice no alla violenza e all'omofobia, senza se e senza ma. Lo farà con una manifestazione che l'Arcigay di Trieste-Gorizia intende organizzare proprio in quella strada. Lì dove due uomini, un quarantenne e un ventiquattrenne, la mattina di quel lunedì - erano le cinque - sono stati assaliti da un giovane. Si erano appena dati un bacio e si sono visti piombare addosso un ragazzo, probabilmente ventenne, che si trovava nei paraggi. Pugni e insulti, stando alla testimonianza delle due vittime. Il quarantenne ha riportato la frattura del setto nasale e della mascella, l'altro alcune escoriazioni. Un gesto folle che ha scosso la città. L'identità dell'aggressore, su cui indaga la polizia, non è nota. Così come non è stato chiarito il ruolo che avrebbero avuto due tassisti che hanno assistito alla scena. Perché anziché allertare le forze dell'ordine e chiamare il 118, avrebbero favorito la fuga del ragazzo. Stando alla denuncia delle due persone omosessuali e di una loro amica presente in quel momento, un tassista ha portato l'aggressore a bordo di un mezzo di servizio. Una collega che era al volante è partita velocemente dileguandosi.

Una donna, dunque. Ci sono delle ipotesi piuttosto forti sul suo nome: una tassista che molti, tra chi lavora in zona, conoscono. E sulla denuncia è riportato il numero identificativo del mezzo. Più volte contattata dal giornale, ieri non ha mai risposto al telefono.

Fatti che hanno suscitato indignazione e sgomento. «Quanto è avvenuto è vergognoso, estremamente grave», commenta Antonella Nicosia, presidente di Arcigay Trieste-Gorizia onlus. La presidente sta preparando la manifestazione che sarà ufficializzata nei prossimi giorni. Un modo per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell'omofobia e della violenza. “Diritto al bacio”, così si chiamerà l'evento, al quale hanno già dato la loro adesione varie associazioni. «Non è più tollerabile questo clima di intolleranza e paura - spiega Nicosia - sono episodi che vanno contrastati. Dobbiamo dare una segnale forte, la città deve reagire. Sappiamo bene che è solo un'esigua minoranza che ha reazioni violente e che la maggioranza delle persone condannano atti del genere. Quella minoranza va isolata, perché questi atti purtroppo possono dare il là ad altri, ad altra gente a cui prude le mani e che si sente giustificata a fare del male. La città si opponga».

I tassisti in servizio in via Gallina, intanto, prendono le distanze dal comportamento - per ora solo denunciato - della collega. Alcuni preferiscono non parlarne e tenersi fuori, ma altri commentano con disgusto. «Non conosco a fondo quanto è successo - afferma Alessandro Baccovich - ma di fronte a un episodio del genere io avrei chiamato subito la polizia. Se invece qualcuno di noi ha aiutato l'aggressore a scappare, è una cosa molto grave». Così Michele, anch’egli tassista: «Se è vero che quei due ragazzi non sono stati aiutati e che, anzi, è stata addirittura facilitata la fuga dell’aggressore, è stato un comportamento inqualificabile». D'accordo Ernesto Schender: «Gente stupida, chi ha fatto questo è un mentecatto - osserva - bisogna rispettare tutti e prendersela con i delinquenti, non con qualcuno che si bacia». Giuliano Furlan annuisce: «Già, e se proprio ti dà fastidio ti giri dall'altra parte»".

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